I vescovi del Messico in seguito ad una indagine demoscopica propiziata dal prossimo Sinodo, rivelano alcune criticità sulla fede cristiana della popolazione e fanno autocritica in vista della vicina visita ad limina apostolorum.

Il tetto di una chiesa è crollato durante la Messa domenica 1° ottobre a Ciudad Madero, nello stato di Tamaulipas in Messico. Almeno dieci persone sono morte e altre sessanta sono rimaste ferite.

Questa tragedia, dovuta alla fatiscenza di templi centenari, attira l’attenzione su un altro crollo, questa volta spirituale, della Chiesa in Messico.

I vescovi messicani hanno trasmesso un rapporto al Vaticano in cui rilevano un certo scollamento tra la Chiesa e il popolo.

Fanno un’autocritica senza sconti, indicando in particolare una mancanza di ascolto e la radicalizzazione del “clericalismo”.

Dice il portavoce dell’episcopato messicano: “Abbiamo ascoltato le persone emarginate, i bambini, gli adolescenti, i giovani, le persone che vivono per strada, gli omosessuali, le donne che sono state violentate, gli uomini d’affari e i politici, i comunicatori e i professionisti in generale”.

In Messico, la quota di cattolici continua effettivamente a diminuire: dall’89,7% della popolazione nel 1990 al 77,7% nel 2020. 

In un esodo silenzioso, si allontanano dalla pratica sacramentale, anche se continuano a dichiararsi cattolici”, sottolineano i vescovi.

Il Messico, che ha recentemente depenalizzato l’aborto e legalizzato il matrimonio omosessuale, vede soprattutto i giovani allontanarsi dalla Chiesa cattolica. 

Sono sedotti da correnti teosofiche o totalmente indifferenti al fatto religioso.

Monsignor Salvador Avila, rettore della basilica di Notre-Dame-de-Guadalupe, imputa parte della crisi alla televisione e ai social network: “Forse i giovani non capiscono il messaggio di Gesù Cristo, che dubitano di come vivere la loro fede”.

Prima alcuni passavano alla religione evangelica, ma ora è una versione più libera della fede, perché i messicani rimangono credenti, spirituali.

Tuttavia, i vescovi del paese indicano specificamente per la Chiesa cattolica un marcato ‘clericalismo’, in particolare da parte dell’episcopato. 

Sacerdoti e laici spiegano così la loro frustrazione nei confronti dell’esercizio dell’autorità, che si confonde con il potere.

Il consiglio della CEM ha iniziato all’inizio di questa settimana una serie di incontri in Vaticano per preparare le visite ad limina, e senza dubbio il declino del cattolicesimo nel paese sarà nel menu delle discussioni.