I dieci anni di pontificato di Papa Francesco hanno esaltato il suo spessore pastorale e profetico.
Il momento storico della sua elezione al soglio di Pietro non era certo facile per la Chiesa Cattolica.

Le derive del clericalismo avevano contribuito a produrre gravi abusi in alcuni suoi preti e prelati, fino a minarne l’immagine e la credibilità.

Lotte intestine e cordate di potere avevano infiltrato i sacri palazzi vaticani.

La politica internazionale delle potenze egemoni e dei loro satelliti palesavano ideologie sovraniste e suprematiste, tra l’altro non ancora del tutto sopite.

In questo perverso disegno ci si stava servendo anche della Chiesa.

Benedetto XVI l’aveva capito ed ebbe il coraggio di rinunciare al suo mandato per cedere il timone della barca di Pietro a un successore più energico.

Gli anticorpi soprannaturali della Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, portarono all’elezione di un cardinale gesuita deciso e coerente, arcivescovo di una metropoli complessa come Buenos Aires.

Nel vuoto lasciato da alcuni partiti che incarnavano dei valori come quello dell’accoglienza, dell’abbattimento delle disuguaglianze, del socialismo, della difesa dell’ambiente violentato, un Papa che abbraccia l’ideale francescano può̀, tuttavia diventare il bersaglio dell’estrema destra.

La propaganda anti-bergogliana non si è fatta aspettare e ha scelto come tribuna innanzitutto il web.

La fruizione dei media cambia velocemente e anche l’impatto dello strumento sull’opinione pubblica ha una rapida parabola discendente.

Si partì da blog o quotidiani on line monotematici, con decine di giornalisti e budget illimitati, pagine Facebook contro il Papa e piattaforme on line come Gloria Tv che ogni giorno produce ancora un telegiornale che spesso dà fake news su Bergoglio. 

Il programma televisivo “Report” scoprì durante il periodo pandemico, che da quando Papa Francesco era stato eletto, dalle fondazioni d’ambienti conservatori americani erano arrivati in Europa una pioggia di dollari, circa un miliardo di dollari per finanziare movimenti della destra, dell’estrema destra anche ultrareligiosi per far implodere l’Europa e per mettere in crisi il Papato di Bergoglio. 

Gloria TV dietro al celestiale nome nasconde tre teste, una delle più attive degli attacchi contro il Papa.

Ha una testa in Svizzera, l’altra in Moldavia, la terza in un paradiso che però non è terrestre. 

Gloria TV è uno dei siti più violenti e virali della galassia online anti-bergogliana. 

Funziona come un social network e tutti i giorni pubblica vignette contro Bergoglio 

In ognuna di esse c’è una cosa in comune. È una paperella gialla, che ai più non dice nulla ma 

agli esperti di comunicazione online, la paperella gialla è il simbolo delle proteste contro Putin e la corruzione di Mosca. Simboleggia il fatto che Bergoglio è contro Putin. È un nemico del popolo russo, è un nemico di Putin e fa capire esattamente da che parte sta Gloria TV. 

La redazione di Gloria TV ha sede in un piccolo paese del cantone tedesco della Svizzera. Fuori c’è l’insegna, ma dentro la casa sembra disabitata. 

Capire chi ce li mette tutti questi soldi è un’impresa impossibile. L’unica cosa che sappiamo, infatti, è che il dominio appartiene a Church Social Media, una società completamente anonima che ha sede nel Delaware, il paradiso fiscale americano. E pensare che ufficialmente a fondare e gestire il sito è questo semplice prete di provincia, Reto Nay, sostenitore della messa in latino, sospeso dalla Chiesa Cattolica per le sue posizioni estremiste. 

In uno dei suoi sermoni affermava: “Il punto importante non è fare il bene, fare il bene è un punto assolutamente secondario! Dunque, smettete questi discorsi socialisti, comunisti, di gente povera, del povero. Il primo povero della tua vita sei tu”. 

Questa volta, come nelle vendette trasversali mafiose, è stata presa di mira la Pontificia Accademia Mariana Internazionale (PAMI).

In un’intervista che il suo presidente P. Stefano Cecchin ofm, ha rilasciato a Victoria Isabel Cardiel per la rivista spagnola Alfa & Omega, il suo messaggio è stato stravolto.

Il mariologo francescano, nell’illustrare che la missione della PAMI contempla anche il discernimento sulle apparizioni della Madonna, è stato accusato di negare l’autenticità dei Vangeli.

Questo perché P. Cecchin ritiene che messaggi di veggenti che invocano castighi, sono dubbiosi e in contraddizione con la Rivelazione.

Pur avendo la PAMI un ruolo semplicemente consultivo di supporto per i vescovi, viene accusata di “centralismo romano”.

Ancora più spericolata, infine, la conclusione di Gloria TV che accusa di “negazionismo dell’inferno”, poiché la Madonna a Fatima mostrò il fuoco ai pastorelli…

Registriamo che le critiche a Bergoglio nascono soprattutto da ambienti ultranazionalisti vicini a Putin e quelli dell’estrema e della destra ultra-cristiana vicini all’ex presidente USA Ronald Trump. 

Le critiche, poi, vengono rilanciate da ambienti neofascisti e nazi-fascisti. Insomma, più che un obiettivo al centro di una diatriba teologica Bergoglio sembra essere l’obiettivo di una guerra fredda.

Proprio oggi che la Chiesa deve essere unita e deve sembrare unita. 

Non bisogna dimenticare, come dice lo stesso Papa Francesco, che il vero potere è il servizio, prendersi cura delle persone più anziane, delle persone più fragili, quelle che abitano alla periferia del nostro cuore.