Le recenti dichiarazioni di Donald Trump sulla NATO hanno scosso il mondo occidentale. Gli Stati Uniti lasciano liberi i loro partner di essere colpiti? Ora si avvia ciò che il Cancelliere tedesco Olaf Scholz voleva evitare: il dibattito sulle armi nucleari europee.

A Donald Trump non si può certo rimproverare di nascondere la sua avversione verso la NATO. Già prima di essere insediato come presidente degli Stati Uniti nel gennaio 2017, ha definito l’alleanza transatlantica “obsoleta”. Quando la cancelliera tedesca Angela Merkel lo ha visitato per la prima volta a Washington nel marzo dello stesso anno, si dice che Trump abbia aperto la conversazione dicendo: “Angela, mi devi un miliardo di dollari”.

Era un calcolo elaborato dal suo ex stratega Steve Bannon. Si basava sul fatto che la Germania aveva trascurato per anni di destinare il 2%  del suo PIL alla Difesa, come concordato dai paesi NATO nel 2014.

La NATO non è tuttavia una società di recupero crediti, ma si fonda su una promessa esistenziale, regolata dall’articolo 5 del trattato NATO: un attacco a un alleato è considerato un attacco a tutti. La promessa di assistenza è il cuore della NATO. Gli Stati membri rischiano, in casi estremi, persino una guerra atomica sul proprio suolo per difendere l’alleanza, indipendentemente da quanto denaro e materiali i partner eroghino.

Da decenni gli americani sono pronti a proteggere l’Europa con le loro armi, anche con armi nucleari. E sarebbero disposti a pagare il prezzo nel caso in cui una bomba russa potesse detonare su New York o Baltimora. La reciproca deterrenza atomica tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica ha contribuito a evitare che la guerra fredda tra Est e Ovest diventasse calda. E ha permesso a paesi come la Germania di vivere in pace per oltre 70 anni.

Con poche parole, Trump, l’ex e forse futuro presidente degli Stati Uniti, ha ora messo in discussione questa certezza: durante un comizio elettorale in South Carolina alcuni giorni fa ha deviato dal discorso preparato. “Se non paghiamo e siamo attaccati dalla Russia, ci proteggerete?”, ha citato l’ex presidente una presunta conversazione con un capo di stato europeo. “No, non vi proteggerei”, avrebbe risposto all’uomo. Piuttosto incoraggerebbe i russi a “fare quello che cavolo vogliono”, ha gridato Trump alla folla in delirio. 

È il linguaggio di un estorsore. Ed è una frase senza la quale da ora in poi non si può condurre alcun dibattito sulla sicurezza in Europa. Il “No, non vi proteggerei” di Trump segna effettivamente una svolta.