ANALISI: Il mese di gennaio ha visto incontri segreti tra diplomatici provenienti da Iran e Stati Uniti tenutisi in Oman. L’obiettivo era affrontare la crescente minaccia rappresentata dagli attacchi alle spedizioni nel Mar Rosso da parte degli Houthi nello Yemen, nonché gli attacchi alle basi americane da parte di milizie filoiraniane in Iraq. Questo dialogo indiretto è stato riportato da funzionari iraniani e statunitensi che hanno preso parte alle discussioni.

Gli incontri, svoltisi il 10 gennaio a Muscat, la capitale dell’Oman, hanno visto ufficiali omani scambiare messaggi tra le delegazioni iraniane e americane, sedute in stanze separate. A guidare le delegazioni c’erano Ali Bagheri Kani, vice ministro degli Esteri iraniano e principale negoziatore nucleare, e Brett McGurk, coordinatore per il Medio Oriente del presidente Biden.

Le richieste erano chiare da entrambe le parti. Washington ha chiesto all’Iran di contenere i suoi procuratori per fermare gli attacchi degli Houthi alle navi nel Mar Rosso e ai basi americane in Iraq e Siria. Teheran, a sua volta, ha chiesto all’amministrazione Biden di promuovere un cessate il fuoco a Gaza.

Nonostante gli sforzi, nessun accordo è stato raggiunto durante gli incontri. Nei giorni successivi, gli Stati Uniti hanno condotto attacchi militari su diversi obiettivi degli Houthi nello Yemen e su basi militari legate all’Iran in Iraq e Siria. Tuttavia, gli attacchi alle basi statunitensi in Iraq sono cessati e sono stati segnalati solo pochi attacchi in Siria.

Entrambe le parti hanno continuato a scambiarsi messaggi tramite intermediari omani riguardo alle milizie filoiraniane e un cessate il fuoco. Tuttavia, nonostante questi sforzi, gli Houthi hanno continuato a mettere in atto attacchi alle navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, mettendo in evidenza la complessità della situazione.

Gli Houthi sono le pedine vincenti dell’Iran
per innalzare la tensione in Medio Oriente

Gli analisti ritengono che gli Houthi siano diventati una carta vincente per l’Iran nel conflitto attuale, poiché hanno inflitto danni alle spedizioni internazionali e aumentato il livello di tensione nel conflitto a Gaza. Questo potere di leva è prezioso per l’Iran e sembra non volerlo rinunciare facilmente.

Gli incontri segreti in Oman richiamano alla mente negoziati precedenti tra Iran e Stati Uniti, che hanno portato a decisioni come il rilascio di detenuti americani e il calmieramento delle tensioni nella regione. Tuttavia, il cammino per raggiungere una soluzione duratura rimane incerto, con entrambe le parti che perseguono i propri interessi regionali.

Gli incontri segreti riflettono il complesso equilibrio di potere e interesse nel Medio Oriente, con Iran e Stati Uniti che cercano di negoziare in mezzo a crescenti tensioni regionali. La strada verso una risoluzione pacifica rimane ardua, ma il dialogo rimane una via essenziale per evitare una maggiore escalation del conflitto.