I Francescani hanno creato da qualche anno a Taranto la rete Oikos, centro per l’ecologia integrale del Mediterraneo. Le attività abbracciano l’università, l’imprenditoria, l’accoglienza, l’energia, le religioni, la gioventù, la musica e l’arte. Dal 2020 si sono nel frattempo organizzati meeting e siglati accordi istituzionali per un futuro migliore nello spirito della Laudato sì di Papa Francesco.

Si è appena concluso a Taranto “Intrecci”, il meeting euro-mediterraneo dell’ecologia integrale.

La città pugliese, per storia, natura ed attività, è un laboratorio di sfide e sinergie tra istituzioni ed imprenditoria.

Il nome dell’iniziativa s’ispira all’arte dei maestri cordari e ci ricorda che “nessuno si salva da solo e che tutto è connesso”.

Papa Francesco ha più volte utilizzato questa immagine integrandola nella dinamica sinodale del suo magistero.

Laudato si’, Querida Amazzonia Laudate Deum sono i suoi documenti che specificatamente trattano la questione ambientale.

La prospettiva è quella della cura per la “casa comune”.

In tre giorni di incontri e confronti dal 3 al 5 novembre si è adottato un approccio interdisciplinare armonizzando sport, culture e religioni per uno sviluppo integrale e sostenibile.

Mentre soffiano venti di guerra che rendono il futuro sempre più incerto, aumentano gli allarmi per i cambiamenti climatici che obbligano ad accelerare la transizione energetica.

A questo si aggiunge la necessità impellente di un dialogo fra le religioni del Mediterraneo come autorevole riferimento di valori e proposta di pace.

La prima testimonianza è stata offerta da Vincenzo Lipari, presidente della Nazionale multisportiva del Mediterraneo. 

Il moderatore Paolo Cancelli, ha citato Pierre de Coubertin, fondatore delle Olimpiadi moderne.

Il pedagogo francese era convinto che la forza d’animo, la fiducia in se stessi e lo spirito del fair play fossero più facilmente raggiungibili attraverso lo sport per educare e preparare i giovani alle sfide del futuro.

Sulla stessa scia, la dottoressa Christelle Ollandet, dell’ambasciata del Congo in Italia, ha presentato le sue realizzazioni a Brazaville.

Per missione e vocazione, la diplomatica ha puntato all’educazione delle bambine implementando la costruzione di scuole primarie nella capitale del Congo.

Numerosi studenti universitari e delle scuole superiori di Taranto hanno interagito con i partecipanti.

È stato presentato loro anche un nuovo modello di impresa che mette al centro l’uomo anziché il mero profitto, grazie all’associazione Contatto e all’iniziativa CoviAmo che ha sede presso il complesso conventuale S. Pasquale di Taranto.

Nella biblioteca del convento trovava un angolo di studio il giovane Aldo Moro traendo ispirazione del suo modello sociale proprio dai Francescani che sono stati il motore dell’iniziativa di questi giorni grazie al presidente di “Oikos”, P. Francesco Zecca.

P. Giuseppe Buffon, pro rettore alla ricerca della Pontificia Università Antonianum, ha presentato il “pedifesto della pace”.

Nella consapevolezza della complessità della nostra civiltà, lo studioso francescano ha presentato un nuovo paradigma per comprenderla e riempirla di contenuti.

“Apprendere ad apprendere”, è l’approccio umile e costruttivo di chi si sa mettere all’ascolto delle voci del proprio tempo a partire dai giovani.

È necessario, infatti, un profetismo dal basso per ricucire uno strappo generazionale e riproporre un patto educativo che l’atteggiamento predatorio dell’imprenditoria non è riuscito a costruire nei decenni del dopoguerra.

Pertinente ai recenti eventi bellici in Ucraina e Gaza, è stata la riflessione di Angelo Moretti, portavoce del MEAN.

In collegamento dalla Palestina è stata raccolta anche le testimonianze della designer Nadya Hazboun e da Aleppo del frate siriano Bahjat Karakach.

In serata, nella chiesa di S. Pasquale c’è stato un significativo momento di preghiera tra l’imam della grande moschea di Roma, Nader Akkad e l’arcivescovo di Taranto Mons. Ciro Miniero.

Il rappresentante della comunità ebraica di Taranto ha mandato, a sua volta, un contributo per quest’incontro.

Al termine della preghiera interconfessionale è stata inaugurata la mostra d’arte “La Parola dipinta per la pace” di Shamira  Minozzi.

L’artista veneziana possiede l’originalità di trasformare la calligrafia araba in immagini con significati religiosi.

All’ingresso della mostra è stato allestito il “telo della pace” dove le due autorità religiose convenute, con i vari invitati, hanno scritto un messaggio di pace.

Il terzo panel del meeting ha riguardato l’energia.

Le risorse del pianeta sono spesso asservite alla guerra quando invece dovrebbero servire per la pace e lo sviluppo.

Il prof. Massimo De Maio, ha evidenziato le potenzialità delle comunità energetiche quale esempio di condivisione solidale e produzione autonoma di energia.

Gli studenti dell’ITIS Righi e del Liceo scientifico Battaglini hanno mostrato modelli di energia rinnovabile – già presenti o in fieri – nella loro città. I ragazzi dell’Istituto Tecnico hanno anche messo in opera un progetto di energia solare per un centro di maternità a Yondé in Burkina Faso nell’ambito di una cooperazione con i loro colleghi africani.

Durante l’evento, in collegamento on-line, hanno offerto il loro contributo anche i professori Livio De Santoli, pro rettore alla sostenibilità dell’Università “Sapienza” di Roma, Ugo Bellagamba dell’Università di Nizza, Stefania Giombini dell’Università di Barcellona, Sergio Barbaro dell’Università Sophia di Loppiano.

Nel desk era presente anche la professoressa Laura Tafano dell’università di Bari e ha offerto la sua testimonianza Chiara Barbaccia, giovane palermitana che ha partecipato a Marsiglia agli incontri del Mediterraneo come cornice del recente viaggio apostolico del Papa in Francia.

L’imam Nader Akkad, ha offerto un suo intervento, nel quale ha parlato del protocollo d’intesa tra la Pontificia Università Antonianum e la Grande Moschea di Roma siglato il 13 marzo 2023 in occasione del decimo anniversario di pontificato di Papa Francesco.

Mons. Antonio Panico, vicario episcopale per la pastorale Sociale, il Lavoro, la Giustizia e la Custodia del Creato dell’Arcidiocesi di Taranto ha parlato dell’impegno della Chiesa nelle comunità energetiche accennando, come componente della commissione di studio, anche alle prossime Settimane Sociali della Chiesa italiana a Trieste.

La dottoressa Claudia Sanesi, Segretaria Generale della Camera di Commercio, ha presentato la doppia transizione energetica e digitale per Taranto che pone la città all’avanguardia a livello nazionale.

La città dei due mari e dei due ponti, presente sulle cronache per i suoi problemi ambientali e la questione industriale e sociale dell’Ilva, ha presentato un volto dinamico e giovane quale segno di speranza.

La sensibilità dei giovani sulla custodia dell’ambiente è un profetismo di speranza.

Il prof. Vincenzo Mircinelli offrirà loro una Summer School per approfondire i temi trattati, mentre la Pontificia Università Antonianum, all’interno della Facoltà di Filosofia ha attivato la specializzazione in Ecologia Integrale.

Se questo movimento educativo diventerà operativo nell’imprenditoria e nella politica, ci sarà il passaggio da un’etica della responsabilità concepita solo in senso individualista, a un agire responsabile inteso collettivamente e proteso verso il futuro.