APPROFONDIMENTI: Il recente massacro nella sala da concerto vicino a Mosca ha scosso la nazione russa, portando alla ribalta ricordi dolorosi di una serie di attacchi terroristici che hanno segnato il paese nei decenni passati. Molte di queste tragedie sono state legate alle guerre contro i separatisti ceceni negli anni ’90 e 2000, un periodo tumultuoso che ha contribuito all’ascesa politica di Vladimir V. Putin.

L’orrore che si è consumato venerdì sera nella sala da concerto della periferia di Mosca ha riacceso il ricordo di sparatorie e bombardamenti che hanno insanguinato il territorio russo nel corso degli anni. Le autorità hanno spesso classificato questi eventi come atti di terrorismo, collegandoli alle ostilità tra la Russia e i separatisti ceceni.

Una delle più cruente tragedie risale al 2002, con la crisi del teatro di Mosca. In quell’occasione, decine di uomini armati ceceni presero in ostaggio più di 750 persone, dando vita a un’agonia che si protrasse per giorni. Le forze speciali russe intervennero con un gas debilitante, ma l’azione provocò la morte di oltre un centinaio di ostaggi, molti dei quali per effetto del gas stesso.

Ancora più devastante fu l’assedio della scuola di Beslan nel 2004, quando i militanti ceceni presero in ostaggio oltre 1.000 persone, tra cui 770 bambini. La violenta irruzione delle forze di sicurezza portò alla morte di più di 330 ostaggi, un numero spaventoso che includeva 186 bambini. Le conseguenze umane di questo tragico evento si riflettono ancora oggi nelle controversie legali che ne hanno fatto seguito.

Gli anni successivi hanno visto altri attacchi sanguinosi, come gli attentati alla metropolitana di Mosca nel 2010-2011 e l’attacco all’aeroporto Domodedovo nel 2011. Questi episodi hanno riportato alla ribalta la minaccia costante del terrorismo in territorio russo, alimentando il clima di paura e incertezza.

Nel 2017, San Pietroburgo è stata teatro di un altro tragico evento, con un bombardamento nella metropolitana che ha causato la morte di almeno 14 persone. Le indagini hanno rivelato legami con estremisti islamisti, sottolineando la complessità e la diversità delle minacce terroristiche affrontate dalla Russia.

Recentemente, nel 2022, una sparatoria ha sconvolto la tranquilla città di Izhevsk, causando la morte di 15 persone. L’aggressore, armato di due pistole e con evidenti simboli nazisti, ha scatenato il terrore in un attacco che il Cremlino ha prontamente etichettato come terroristico.

Questi eventi sono solo alcune delle pagine oscure della storia contemporanea russa, una storia segnata dal dolore e dalla resilienza di un popolo che ha combattuto contro il flagello del terrorismo con determinazione e coraggio.