IL CASO: Il panorama degli aborti negli Stati Uniti è stato oggetto di recenti studi, i quali hanno rivelato un aumento significativo nel 2023, raggiungendo il numero più alto in oltre un decennio. Secondo il Guttmacher Institute, un’organizzazione a sostegno dell’accesso all’aborto, sono stati stimati oltre un milione di aborti nel sistema sanitario formale nel 2023, segnando un aumento del 10% rispetto al 2020. Questo incremento è stato attribuito alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti in Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, che ha rovesciato Roe vs. Wade.

Il vescovo Michael F. Burbidge di Arlington, Virginia, ha evidenziato che tale aumento riflette la necessità di non limitarsi a rendere l’aborto illegale, ma di lavorare per rendere impensabile tale pratica. Questo implica non solo un cambiamento delle leggi, ma anche un’offerta di sostegno e speranza alle donne che si trovano di fronte a situazioni difficili.

Una delle possibili ragioni dietro questo aumento potrebbe essere la maggiore disponibilità della telemedicina per l’aborto farmacologico. Con l’eliminazione dei requisiti di erogazione in persona per il mifepristone, uno dei farmaci più comunemente utilizzati nell’aborto farmacologico, durante la pandemia, l’accesso a tali procedure è aumentato notevolmente.

Tuttavia, questo aumento degli aborti farmacologici ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle donne. Gli aborti farmacologici comportano rischi significativi, e la deregolamentazione di tali farmaci potrebbe mettere a rischio la salute delle donne. È importante considerare anche il contesto politico, con l’amministrazione Biden che ha facilitato ulteriormente l’accesso alla pillola abortiva.

Il rifiuto dell’aborto non è facilitato dalla legge restrittiva,
ma dalle condizioni autentiche di una responsabile libertà di scelta

La prossima udienza della Corte Suprema su casi riguardanti la regolamentazione della pillola abortiva potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle politiche sull’aborto negli Stati Uniti. Intanto, il vescovo Burbidge ha lanciato un invito nazionale alla preghiera per la protezione delle donne e dei bambini non ancora nati, invitando i fedeli a pregare San Giuseppe, difensore della vita.

Il recente aumento degli aborti negli Stati Uniti solleva importanti questioni etiche, legali e di salute pubblica. È fondamentale affrontare queste sfide con un approccio che tenga conto sia della dignità umana che della salute e della sicurezza delle donne.

Brandire la legalizzazione dell’aborto come una clava contundente per colpire chi rispetta la vita nascente o viceversa farne uno strumento di propaganda elettorale attraverso la polarizzazione della società, si è rivelato fallimentare.

La vita va sempre accolta, curata e rispettata. Se oggi la Francia ha la prima delle Costituzioni di uno Stato di diritto nella quale è contemplato il diritto all’aborto, è anche per reazione all’approccio maldestro negli USA su questioni complesse e delicate in materia bioetica.

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