Dopo la recente denuncia dell’ONU di un massacro di 500 civili in Mali, il governo provvisorio di Assimi Goïta, accusato del crimine insieme ai suoi mercenari della Wagner russa, vuole mandare via i caschi blu dal Paese.

Il 18 agosto 2020 il presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keïta, eletto nel 2013, viene rovesciato da un putsch. 

Le relazioni tra Parigi e Bamako si deteriorano.

Il Mali non ha saputo sfruttare la vittoria delle forze francesi contro i jihadisti nel 2013. 

Bamako si è dimostrata incapace di ripristinare l’amministrazione nelle aree liberate, alimentando la protesta e il rifiuto del potere centrale. 

Il malgoverno cronico porta a rotture con le società civile e favorisce il reclutamento dalla parte dei jihadisti. 

I militari si ribellano contro i politici e portano a termine due colpi di stato nella regione: in Mali e anche in Burkina Faso.

Entra nella confusione lo Stato profondo dell’Algeria e dei Paesi arabi del Golfo che sostengono da sempre le milizie islamiche.

Arriva nella regione l’ONU che con l’operazione “MINUSMA” deve osservare e contenere nella regione gli effetti collaterali della guerriglia ai danni della popolazione civile.

Il 12 maggio l’ONU accusa l’esercito del Mali e i mercenari di Wagner di aver ucciso almeno 500 persone nel villaggio di Moura nel centro de paese alla fine di marzo 2022.

Il Mali accusa l’ONU di “spionaggio” e respinge le gravi accuse chiedendo la smobilitazione della MINUSMA, come prima era stato fatto ai danni della Francia.

Un’infamante campagna di disinformazione aveva in precedenza delegittimato i soldati francesi, non esenti da leggerezze e sbavature disciplinari.

La giunta militare del colonnello Assimi Goïta non ammette contradditorio ai suoi danni.

Ciò che mantiene il potere è la spietatezza e il ricorso alle armi.

La Wagner assicura la sua protezione ravvicinata e viene esaltata come forza di liberazione del Paese dell’Africa Occidentale.

Il Mali diventa il cliente di riferimento dei mercenari russi che dovrebbe versare dieci milioni al mese per la presenza militare, oltre alla concessione di estrarre un oro sempre più scarso nelle miniere del Mali.

Se prima la lotta era contro il governo centrale e mamma Francia, le atrocità della compagnia Wagner e dei militari golpisti sta alimentando le rivolte jihadiste. 

La situazione della Russia e di Wagner è inaffidabile, mentre i militari si sono dimostrati incapaci di costruire alleanze durature con i gruppi che potrebbero cooperare con loro. 

Nella regione di Moura i jihadisti della Katiba Macina stanno consolidando le loro conquiste. 

La decima che gli islamici prelevano, la zakat, serve a finanziare i servizi sociali per conquistare i cuori e le menti della popolazione.

Il radicamento degli insorti costituisce la sfida principale affrontata dai militari golpisti maliani impegnati in una vera e propria guerra controinsurrezionale, con o senza gli uomini di Wagner.

Visto l’Impegno della Russia su un fronte di guerra e il possibile sfilacciamento della Wagner, il governo provvisorio di Goïta sembra non essere in grado di costruire una Nazione.

Cambiano gli uomini; i problemi aumentano.