CRONACA: Nel pomeriggio di domenica 18 febbraio, Pierre André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau/Miragoâne e vicepresidente della Conferenza dei vescovi di Haiti, è stato vittima di un attentato con esplosivo.

La tensione in Haiti è aumentata dal 7 febbraio con proteste antigovernative per chiedere elezioni e la nomina di un nuovo primo ministro.

In un comunicato firmato dal clero, è stato informato che il prelato è stato “colpito da un’esplosione che ha raggiunto la casa in cui alloggiava durante il suo soggiorno a Port-au-Prince”.
Al momento è fuori pericolo, e si chiede di “continuare a pregare per la sua pronta guarigione”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sull’incidente e si attendono le indagini per determinare gli autori.

Dumas è stato un forte critico delle bande criminali che operano in Haiti, specialmente del crimine di sequestro che ha definito “pratica disumana e spregevole”. A gennaio si è offerto come ostaggio in cambio delle sei suore sequestrate della comunità di Santa Ana.
In passato è stato molto deciso nel condannare questo atto e ha chiesto a tutti gli haitiani di unirsi per “formare una vera catena di solidarietà” per la pronta liberazione di tutti i sequestrati nel paese.

Dal 7 febbraio la situazione nel paese caraibico è peggiorata con proteste antigovernative per chiedere elezioni e la nomina di un nuovo primo ministro dopo l’assassinio di Jovenel Moïse avvenuto il 7 luglio 2021.
Le manifestazioni proseguono fino a quando Ariel Henry non convocherà queste elezioni, pertanto i vescovi hanno chiesto ai loro concittadini – incluso l’attuale primo ministro – di “non cadere nella trappola della violenza e delle lotte fratricide che disprezzano e scherniscono la nostra dignità, sfregiano la nostra umanità e disonorano l’immagine del nostro paese”.