La chiesa ortodossa greca a Gaza è stata colpita da un attacco aereo israeliano, causando la morte di un gran numero di civili, ha annunciato giovedì il Ministero degli Interni della Striscia di Gaza. La notizia era passata come una fake anche su autorevoli media italiani. In realtà il tempio sacro è stato danneggiato per colpire miliziani di Hamas che preparavano lancio di razzi proprio accanto alla chiesa.

Così il ministero in un breve comunicato su Telegram: “Un nuovo massacro commesso dall’occupazione contro centinaia di sfollati all’interno della chiesa ortodossa greca a Gaza, con un gran numero di martiri e feriti”.

Il patriarcato ortodosso greco di Gerusalemme ha condannato l’attacco aereo israeliano contro uno dei suoi edifici a Gaza, avvenuto giovedì sera, situato a pochi metri dall’ospedale arabo cristiano battista dove Israele ha commesso un massacro che ha causato centinaia di vittime.

Il patriarcato ha definito “crimine di guerra” il bersagliare delle chiese e delle loro strutture, nonché dei rifugi che offrono protezione ai civili innocenti, specialmente bambini e donne, molte delle quali hanno perso le loro case a causa dei bombardamenti israeliani nelle zone residenziali durante gli ultimi tredici giorni.

Ha sottolineato ancora la sua determinazione, insieme alle altre chiese, “a continuare a svolgere il proprio dovere religioso ed etico offrendo assistenza, sostegno e rifugio alle persone bisognose, nonostante le continue richieste da parte israeliana di evacuare queste strutture dai civili e le pressioni esercitate sulle chiese in tal senso”.

Il Comitato presidenziale superiore per il monitoraggio delle questioni delle chiese in Palestina ha affermato che il bombardamento della chiesa è un “crimine di guerra”, aggiungendolo alla lista delle continue atrocità commesse dalle forze di occupazione israeliane contro i civili palestinesi e i luoghi di culto. 

Ciò è stato dichiarato in un comunicato rilasciato oggi dal suo presidente, membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Ramzi Khoury.

L’Agenzia di stampa palestinese ufficiale (WAFA) ha riferito che “gli aerei da combattimento dell’occupazione hanno bombardato la chiesa di San Porfirio, dove centinaia di sfollati si sono rifugiati nel quartiere di Zeitoun, nel sud di Gaza, uccidendo otto civili, tra cui bambini e donne, e ferendo decine di altre persone con lesioni varie”.

L’agenzia ha anche riferito che “le vittime e i feriti sono ancora sepolti sotto le macerie, mentre le squadre di soccorso e ambulanze cercano di raggiungerli”.

Il comunicato ufficiale ha affermato che “l’attacco alla chiesa è una continuazione delle continue aggressioni dell’occupazione israeliana contro i civili palestinesi e i luoghi di culto”, definendolo “un crimine di guerra che non può essere ignorato”.

L’esercito israeliano, in risposta al bombardamento della chiesa, ha dichiarato in un comunicato rilasciato alla rete CNN: “Nelle prime ore di oggi, gli aerei da combattimento dell’esercito israeliano hanno bombardato il centro di comando e controllo dei terroristi di Hamas, responsabili del lancio di razzi e mortai verso Israele”.

Ha aggiunto: “Il centro di comando e controllo è stato utilizzato per condurre attacchi contro Israele ed era dotato di infrastrutture terroristiche appartenenti all’organizzazione terroristica di Hamas”, aggiungendo: “siamo a conoscenza dei rapporti sulle vittime e l’incidente è attualmente oggetto di revisione”.

Ha dichiarato inoltre che “Hamas si impegna a stabilire le sue basi in aree civili e utilizzare i civili di Gaza come scudi umani”.

In queste ultime ore, dopo smentite dei media anche italiani sull’effettivo bombardamento, col supporto di testimoni oculari e V ideo girati sul posto è evidente il danneggiamento del tempio sacro, l’unica chiesa cristiana della Striscia di Gaza. Sembra che il vero obiettivo degli israeliani fossero dei miliziani che mimetizzandosi accanto alla chiesa preparavano lanci di razzi in territorio israeliano.