Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato attacchi contro gli Houthi, il movimento sostenuto dall’Iran che ha preso di mira le spedizioni nel Mar Rosso per rappresaglia per l’assalto di Israele a Gaza
Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e gli alleati hanno lanciato attacchi missilistici contro postazioni dei ribelli Houthi nello Yemen facendo cinque vittime.
Il gruppo ribelle yemenita ha effettuato un numero crescente di attacchi lungo la principale rotta commerciale internazionale verso il Canale di Suez dopo l’offensiva d’Israele a Gaza.
Gli Houthi affermano che i loro attacchi nel Mar Rosso sono “per solidarietà ad Hamas e come reazione alla campagna militare di Israele nella Striscia di Gaza”.
Finora non ci sono state vittime dagli attacchi Houthi e i danni materiali sono minimi.
I costi assicurativi per le navi che intraprendono la rotta del Mar Rosso, però, sono quasi raddoppiati e più compagnie optano per la rotta più lunga intorno all’Africa.
Chi sono gli Houthi?
Il gruppo Houthi si definisce Ansar Allah, o i “partigiani di Allah”, ma sono comunemente soprannominati Houthi dal loro leader, Hussein al-Houthi.
Appartengono al ramo Zaidi dell’Islam sciita e si sono formati nello Yemen settentrionale negli anni ’90.
Il gruppo ha iniziato un’insurrezione nel 2004 dopo che l’esercito yemenita ha ucciso Hussein al-Houthi, nel caos che ha fatto seguito alle rivolte della Primavera Araba.
Hanno occupato la capitale yemenita, Sanaa, e gran parte del paese nel 2014, provocando l’intervento militare di una coalizione di paesi arabi guidati dall’Arabia Saudita, che ha condotto una devastante guerra durante otto anni.
Chi sostiene gli Houthi?
Ci sono state speculazioni sui legami degli Houthi con l’Iran.
Di sicuro il sostegno dell’Iran è aumentato da quando l’Arabia Saudita si è unita alla guerra civile a sostegno del governo yemenita nel 2015.
Gli Houthi possiedono armi e tecnologia iraniane e hanno beneficiato dell’addestramento militare e delle competenze mediatiche fornite dalla Repubblica islamica.
L’Iran vede gli Houthi come una componente preziosa del suo cosiddetto asse di resistenza, che include Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza; tutti e tre stanno ora attaccando obiettivi israeliani.
Il 19 novembre hanno sequestrato una nave da carico israeliana, la Galaxy Leader, e l’hanno dirottata nel porto di Hodeidah, che controllano.
Gli Houthi comandano decine di migliaia di combattenti, ma la loro vera forza deriva da un arsenale di droni e missili a lungo raggio che hanno costruito con il supporto iraniano.
Li hanno usati a suo tempo per attaccare le installazioni petrolifere saudite, gli Emirati Arabi Uniti e di Israele.
Oggi li usano per attirare l’attenzione degli Occidentali indifferenti al genocidio di Gaza.
Aumentando il costo del petrolio – già salito in pochi giorni del 2% – è possibile che i governi europei e nordamericani facciano più pressione a Israele per le fine delle operazioni militari in territorio palestinese.
Il prof. Alessandro Orsini ritiene che gli Houthi stanno cercando di fermare il massacro di innocenti a Gaza costringendo l’Occidente a fare pressione verso Israele poiché il prezzo del petrolio sta aumentando. Cosa ne pensate?
L’analisi di un esperto come il prof. Orsini ci sembra corretta. Il gruppo Hamas è sunnita, quindi è improbabile la tesi esclusiva di solidarietà da parte degli sciiti Houthi. Certamente c’è l’odio verso Israele come comune denominatore, ma dall’Iran, armare dei ribelli dello Yemen per azioni dimostrative che infliggono danni economici più che sulle persone, ci sembra una strategia per indurre Netanyahu a più miti consigli.