APPROFONDIMENTI – Le critiche sorte sui saggi di spiritualità ed eros del cardinale Victor Manuel Fernandez, quando era giovane teologo, hanno permesso ai moralisti e bioeticisti di approfondire ulteriormente il tema.  Risulta che nel pensiero dell’attuale Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede non c’è nulla di originale rispetto al Deposito della Fede e al Magistero, salvo l’uso di un lessico meno inibito ma sicuramente più fruibile per l’evangelizzazione nell’attuale contesto culturale.

Il libro “La Pasión mistica – espiritualidad y sensualidad” (La passione mistica–spiritualità e sensualità) del cardinale Víctor Manuel Fernández, ha suscitato scalpore in alcuni ambienti cattolici.

Sorprende la schizofrenia tra sessuofobia e pansessualismo del mondo di oggi, che sono le due facce di una stessa medaglia: l’incapacità di amare sviluppando relazioni autentiche.

Il vero movente dell’attacco a uno dei principali collaboratori di Papa Francesco, argentino come lui e Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, è molto probabilmente più politico che dottrinale…

È vero, comunque, che tanti cattolici non hanno le idee troppo chiare in materia di sessualità. 

Papa Francesco critica un approccio spesso astratto e teologico alla sessualità

Il saggio in questione è stato scritto dall’allora Padre Fernandez negli anni ’90 e non è certo la prima volta che un prete, un vescovo – e perfino un papa – parli candidamente del sesso.

Scrive Fernandez: «Dio può anche rendersi presente quando due esseri umani si amano e raggiungono l’orgasmo; e quell’orgasmo, vissuto nella presenza di Dio, può essere anche un sublime atto di culto a Dio. (…) Tuttavia – aggiunge Fernandez – il piacere sessuale può perdere tutta la sua bellezza quando è solo la ricerca della soddisfazione personale e non si tiene conto dell’altro, quando si utilizza l’altro solo per il proprio beneficio personale».

Per Papa Pio XII, non c’era nulla di sbagliato nelle coppie sposate che cercavano piacere durante il sesso e Papa Giovanni Paolo II descrisse il rapporto coniugale come la rappresentazione di Dio come amore nel suo libro del 1960 “Amore e responsabilità“.

Nel suo decennio come papa, Francesco ha cercato un approccio più positivo e franco sul tema della sessualità nella Chiesa cattolica, esortando a fare i conti con le esperienze di vita reale dei fedeli di oggi e affrontando argomenti che spaziano dalla pornografia alle app per appuntamenti.

A partire dalla sua esortazione apostolica del 2016 “Amoris Laetitia”, o “Gioia dell’amore”, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del sesso nel matrimonio. 

Ha criticato la Chiesa per aver adottato un approccio spesso astratto e teologico alla sessualità, optando per un riconoscimento più realistico e pastorale della sessualità umana. 

Nel documento, il Papa ha parlato del sesso non come qualcosa da disapprovare o evitare, ma come un aspetto fondamentale della vita coniugale, che deve essere curato e contemplato.

Con San Valentino e il Mercoledì delle Ceneri che sono coincisi lo stesso giorno di quest’anno – una peculiare collisione di passione e penitenza – vale la pena guardare di nuovo l’insegnamento della Chiesa sull’amore e l’intimità e i modi in cui Papa Francesco li ha trattati:

1. Il sesso e il cibo sono “divini”

In un libro di interviste pubblicato nel 2020 con il fondatore di un movimento slow-food in Italia, Carlo Petrini, Papa Francesco ha criticato le dottrine cattoliche che enfatizzavano la rigidità e una “mentalità bigotta” riguardo al sesso. Ha detto che poiché il cibo e il sesso sono necessari per la sopravvivenza umana, Dio li ha resi “belli e ricchi di piacere”.

«La Chiesa ha condannato il piacere disumano, rozzo, volgare, ma ha sempre accettato un piacere umano, sobrio e morale. Il piacere deriva direttamente da Dio, non è cattolico o cristiano o altro, è semplicemente divino», ha detto il Papa.

«Il piacere di mangiare è necessario in modo che quando mangiamo rimaniamo in salute, e allo stesso modo il piacere sessuale è lì per rendere l’amore più bello e per garantire la continuazione della specie», ha poi aggiunto.

2. Ci sono peccati peggiori che fare sesso al di fuori del matrimonio

Durante il volo di ritorno da una visita apostolica in Grecia nel 2021, Papa Francesco rispose così alla collega Cécile Chambraud di Le Monde sull’incalzante domanda riguardante le dimissioni dell’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit su presunte tenerezze verso la segretaria. 

«Questo è peccato, ma non è dei peccati più gravi, perché i peccati della carne non sono i più gravi. I peccati più gravi sono quelli che hanno più “angelicità: la superbia, l’odio… questi sono più gravi. Così, Aupetit è peccatore come lo sono io. Non so se Lei si sente così, ma forse… come è stato Pietro, il vescovo sul quale Cristo ha fondato la Chiesa. Come mai la comunità di quel tempo aveva accettato un vescovo peccatore? E quello era con peccati con tanta “angelicità”, come era rinnegare Cristo, no? Ma era una Chiesa normale, era abituata a sentirsi peccatrice sempre, tutti: era una Chiesa umile. Si vede che la nostra Chiesa non è abituata ad avere un vescovo peccatore, e facciamo finta di dire “è un santo, il mio vescovo”. No, questo è Cappuccetto Rosso. Tutti siamo peccatori. Ma quando il chiacchiericcio cresce e cresce e cresce e ti toglie la buona fama di una persona, quell’uomo non potrà governare, perché ha perso la fama, non per il suo peccato – che è peccato, come quello di Pietro, come il mio, come il tuo: è peccato! –, ma per il chiacchiericcio delle persone responsabili di raccontare le cose. Un uomo al quale hanno tolto la fama così, pubblicamente, non può governare. E questa è un’ingiustizia. Per questo, io ho accettato le dimissioni di Aupetit non sull’altare della verità, ma sull’altare dell’ipocrisia».

Quando si tratta di sesso, la Chiesa è «ancora in pannolini» (Papa Francesco)

3. Il porno è un vizio che tenta anche sacerdoti e suore

«I social media e Internet possono essere potenti strumenti per i fedeli laici e il clero per impegnarsi con il mondo e condividere la loro fede, ma nascondono anche pericoli e perversioni», ha detto il Papa. 

Durante un incontro con i seminaristi a Roma nell’ottobre 2022, Papa Francesco ha avvertito specificamente dei pericoli della pornografia.

«È un vizio che così tante persone hanno. Tanti laici, così tante laiche e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non sto parlando solo di pornografia digitale come quella degli abusi sui minori, questa è già degenerazione. Cari fratelli, fate attenzione a questo», ha detto.

4. Quando si tratta di sesso, la Chiesa è «ancora in pannolini»

In un documentario pubblicato ad aprile intitolato “The Pope: Answers“, Papa Francesco ha risposto alle domande di dieci giovani adulti su una vasta gamma di argomenti, tra cui appuntamenti online e masturbazione. Il Papa ancora una volta ha descritto il sesso come «una delle cose belle che Dio ha dato agli esseri umani».

Il Papa ha affermato che la Chiesa cattolica «è ancora in una fase molto precoce quando si tratta del suo insegnamento sulla sessualità», aggiungendo «che la sua catechesi sul sesso è ancora nei pannolini».

Una giovane donna che crea contenuti per adulti online ha chiesto al Papa le sue opinioni sulla pornografia e la masturbazione.  «Esprimersi sessualmente è qualcosa di ricco, ma tutto ciò che diminuisce una vera espressione sessuale diminuisce anche te, ti rende incompleto e diminuisce quella ricchezza. Il sesso ha una dinamica propria. Esiste per un motivo. È un’espressione d’amore», ha risposto Papa Francesco.

5. Anche Papa Francesco l’ha detto: il piacere sessuale è un dono di Dio

Mentre alcuni cattolici sono stati scandalizzati dal libro fuori stampa di Fernandez sulla sessualità, Papa Francesco ha apparentemente fatto eco al suo capo dicastero durante l’Udienza del mercoledì  17 gennaio 2024 a Piazza San Pietro lo scorso gennaio quando ha descritto il piacere sessuale come “un dono di Dio”.

«L’amore è bello», ha detto il Papa, ma non deve essere confuso con «il demone della lussuria, che distrugge le relazioni». Il Papa ha detto che il mondo mostra ampi esempi di tale distruzione. «Quante relazioni che sono iniziate nel migliore dei modi si sono trasformate in relazioni tossiche, di voler possedere l’altro, prive di rispetto e confini?» 

I mali provocati dall’impurità avvelenano il cuore delle persone, le conducono su una china pericolosa di egoismo, insensibilità, invidie, gelosie, violenze: a volte addirittura all’omicidio, e non solo nei confronti della vita che deve ancora nascere, come nel caso dell’aborto. 

Papa Francesco ha infine indicato i passaggi erotici contenuti nella Bibbia, come il Cantico dei Cantici, per sottolineare che «non c’è condanna dell’istinto sessuale nel cristianesimo».

Infatti, nell’immagine cristiana di Dio, l’amore tra il Padre Dio e il Figlio si apre necessariamente a una terza persona, lo Spirito Santo. Perciò, ogni autentico amore di coppia, fonte dei migliori piaceri, è aperto agli altri. 

Il piacere che non solo produce un’esplosione momentanea, ma pianifica e dona felicità, è quello legato all’amore, e l’amore è la vera santità. 

«L’uomo diventa veramente se stesso – scriveva nella sua prima enciclica Benedetto XVI -, quando corpo e anima si ritrovano in intima unità; la sfida dell’eros può dirsi veramente superata, quando questa unificazione è riuscita. Se l’uomo ambisce di essere solamente spirito e vuol rifiutare la carne come una eredità soltanto animalesca, allora spirito e corpo perdono la loro dignità. E se, d’altra parte, egli rinnega lo spirito e quindi considera la materia, il corpo, come realtà esclusiva, perde ugualmente la sua grandezza». 

«Un giorno, dopo aver padroneggiato i venti, le onde, le maree e la gravità, imbriglieremo per Dio le energie dell’amore, e poi, per la seconda volta nella storia del mondo, l’uomo avrà scoperto il fuoco», diceva il teologo-palenteologo Teilhard de Chardin.

«È Gesù la rivelazione più sconvolgente dell’amore di Dio, un amore in cui eros e agape, lungi dal contrapporsi, si illuminano a vicenda. Sulla Croce è Dio stesso che mendica l’amore della sua creatura: Egli ha sete dell’amore di ognuno di noi», scrisse ancora Benedetto XVI sempre in “Deus caritas est”.

Come diceva il cardinale Danielou, dal rapporto erotico all’unione mistica c’è un passo facile da compiere.

Che l’amore umano sia immagine dell’amore di Dio e viceversa è una sfida mozzafiato nel contesto di sgretolamento di ogni valore che si fondi sui principi di fedeltà e stabilità, così dominante nei nostri giorni.