IL CASO: Nella lotta per il diritto all’amore, Alberto e Giorgia, una coppia di trentenni affetti da disturbi dello spettro autistico, hanno dimostrato con determinazione che l’autismo non deve essere un ostacolo all’unione matrimoniale. La loro storia, affrontata con coraggio e amore, ha scosso le fondamenta della burocrazia ecclesiastica, aprendo nuove prospettive giurisprudenziali per i processicoli matrimoniali.

Il loro incontro è stato un colpo di fulmine, un amore così intenso che ha spinto Giorgia a trasferirsi da Riccione a Roma per stare accanto a Alberto. Da lì, la convivenza, il lavoro condiviso in edicola, e infine la decisione di compiere il grande passo: il matrimonio in chiesa. Tuttavia, quello che doveva essere un momento di gioia e celebrazione si è trasformato in un’odissea burocratica.

Il parroco, seguendo le procedure ecclesiastiche, ha informato il Vicariato di Roma della loro situazione, innescando una serie di problematiche. Sono stati richiesti loro percorsi speciali e una serie di visite mediche, tutto a spese proprie e con tempi di attesa lunghi e frustranti. 

Le autorità, affermano Alberto e Giorgia, hanno dimostrato una scarsa conoscenza dell’autismo, trattandolo come una malattia psichiatrica senza considerare i diversi livelli di gravità e le capacità individuali. Una esperienza che li ha fatti sentire discriminati ed esclusi, vanificando gli sforzi fatti negli anni per integrarsi nella società.

Chi giudica dovrebbe sempre considerare
i diversi livelli di gravità e le capacità individuali

Fortunatamente, l’intervento di un sacerdote compassionevole e intelligente, don Luigi D’Errico, ha salvato la situazione. Grazie alla sua comprensione e alla sua valutazione della situazione della coppia, il loro sogno è stato preservato. L’incontro cruciale tra don D’Errico e Alberto e Giorgia ha dimostrato che i due erano pienamente consapevoli e capaci di assumere il sacramento del matrimonio.

La storia di Alberto e Giorgia è una vittoria per l’amore e per la giustizia. Hanno dimostrato che l’autismo non può né deve essere un ostacolo all’unione matrimoniale. La loro determinazione e la loro lotta contro la burocrazia hanno aperto la strada per altre coppie autistiche che desiderano sposarsi in chiesa.

Il loro matrimonio, previsto per il 22 giugno, sarà una celebrazione dell’amore, della resilienza e della speranza. Alberto e Giorgia saranno di fronte all’altare, pronti a giurarsi amore eterno, e il loro esempio continuerà a illuminare il cammino di chiunque voglia seguire i propri sogni, indipendentemente dalle sfide che possano incontrare lungo il percorso.