INCHIESTA: L’ex presidente ungherese, Katalin Novak, ha recentemente lodato le relazioni tra la Chiesa e lo Stato nel suo paese, sottolineando un’efficace collaborazione tra le istituzioni religiose e governative. Tuttavia, la realtà sottostante rivela una complessa dinamica e un declino significativo dell’affiliazione religiosa nell’ambito della società ungherese.

Mentre il governo del primo ministro Viktor Orban si presenta come uno strenuo difensore della cultura cristiana in Europa, i dati sull’affiliazione religiosa in Ungheria suggeriscono un panorama diverso. Secondo il censimento più recente, la maggioranza degli ungheresi, pari al 57%, non ha dichiarato alcuna affiliazione religiosa. Di questi, il 40% non ha risposto alla domanda sull’affiliazione, mentre il 17% ha dichiarato di non appartenere a nessuna religione. È la prima volta che l’identità religiosa scende al di sotto del 50% in Ungheria, segnalando un cambiamento significativo nelle credenze e nelle pratiche religiose della popolazione.

Orban dice che difende il cristianesimo,
ma i risultati in Ungheria dicono altro

La Chiesa cattolica in Ungheria ha subito la perdita più significativa di membri, con una diminuzione del 30% rispetto al censimento precedente del 2011. Attualmente, 1,1 milioni di ungheresi in meno si identificano come cattolici rispetto a dieci anni fa. Questo declino, che riflette una tendenza a lungo termine, rappresenta una sfida significativa per la Chiesa cattolica ungherese e riflette i processi di secolarizzazione e il cambiamento delle pratiche religiose tradizionali che caratterizzano molte società europee.

Nonostante il declino dell’affiliazione religiosa, il governo Orban ha sostenuto finanziariamente la Chiesa cattolica ungherese e altre istituzioni religiose, aumentando il numero di scuole cattoliche e fornendo assistenza alle strutture e ai servizi ecclesiastici. Tuttavia, la politica di Orban ha anche suscitato controversie, con il governo che cerca di consolidare il suo sostegno politico attraverso la promozione di politiche culturali conservatrici e la politicizzazione di questioni sociali come l’immigrazione e i diritti LGBTQ+.

La politizzazione della fede ha generato critiche e divisioni nella società ungherese, con alcuni cittadini che vedono le chiese come alleate del governo anziché come istituzioni indipendenti. Sebbene il governo Orban promuova un’immagine di Ungheria come baluardo del cristianesimo in Europa, il crescente disinteresse per la religione e le critiche alla politica ecclesiastica suggeriscono una sfida significativa per il ruolo della Chiesa nella società ungherese contemporanea.