Il messaggio del Papa – Nell’era moderna, in cui il mondo è interconnesso più che mai, ci troviamo di fronte a una triste realtà: la tratta di persone continua a essere una piaga globale che mina la dignità umana e infrange i diritti fondamentali. In occasione della 10ª Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, il messaggio di Papa Francesco risuona come un richiamo urgente all’azione e alla solidarietà.
Il tema di quest’anno, “Camminare per la dignità: ascoltare, sognare, agire“, ci spinge a una profonda introspezione sulla nostra responsabilità individuale e collettiva nel contrastare questo crimine orrendo. Ascoltare le voci soffocare delle vittime è il primo passo essenziale verso la comprensione e l’empatia. È cruciale dare alle vittime lo spazio per raccontare le loro storie, per rivelare la portata di questo flagello e per sfidare l’indifferenza che troppo spesso accompagna queste tragedie umane.
Ma l’ascolto da solo non è sufficiente. Dobbiamo anche sognare un mondo in cui ogni individuo è libero di vivere con dignità e rispetto. Un mondo in cui nessuno è ridotto a una merce da comprare e vendere, un mondo in cui il valore intrinseco di ogni persona è riconosciuto e tutelato. Questo sogno di giustizia e umanità non può rimanere un’utopia irraggiungibile, ma deve diventare un obiettivo concreto per tutti noi.
Per realizzare questo sogno, è necessario agire con determinazione e impegno. È imperativo che governi, istituzioni e società civile si uniscano per contrastare la tratta di persone in tutte le sue forme. Ciò significa rafforzare le leggi esistenti, aumentare le risorse destinate alla prevenzione e al contrasto di questo crimine e fornire sostegno tangibile alle vittime, garantendo loro accesso a servizi di protezione, assistenza legale e reintegrazione sociale.
In questo giorno di preghiera e riflessione, uniamoci nel solenne impegno di combattere la tratta di persone e di promuovere la dignità e i diritti di ogni individuo. Che le nostre azioni siano guidate dalla compassione, dalla giustizia e dalla speranza per un futuro in cui la tratta di persone sia solo un triste ricordo del passato.
Oggi, inoltre, ricordiamo con particolare devozione la memoria di Santa Giuseppina Bakhita, una donna straordinaria il cui coraggio e la cui fede hanno ispirato generazioni. Originaria del Sudan, Giuseppina fu vittima della tratta degli schiavi, ma grazie al riscatto di un diplomatico italiano, fu liberata e trovò rifugio a Schio, in provincia di Vicenza. Qui, intraprese il cammino della fede e della consacrazione religiosa, diventando suora e dedicando la sua vita al servizio degli altri. La storia di Santa Giuseppina Bakhita ci ricorda che, anche di fronte alle peggiori ingiustizie, la speranza e la fede possono trasformare le nostre vite e illuminare il cammino verso la libertà e la dignità.
Grazie per questo notizia. Sono scappato dal Niger quattro anni già. Ho visto cose terrible nel viaggio e sono rimasto quattro mesi a Sfax trattato mal. Donne incinte violentate. Grande crudeltà. Un mio compagno di strada è morto e lo hanno lanciato in mare. Poi arrivati in Sicilia e ancora sofferenza. Come se sono contenti che io scappo e vado in Germania. Poi ho trovato un prete a Roma e ha cercato lavoro in trattoria. Dormo in una casa con altri africani ma sono contento. Il prossimo anno sarò battezzato. Ho trentadue anni. Grazie al Papa. Sono contento di lui. Prega per me.