Nel corso della bimillenaria storia della Chiesa cristiana, e in particolare negli ultimi 80 anni, i Pontefici romani sono stati oggetto di critiche molto pesanti.
Pio XII viene accusato ancora oggi di un presunto silenzio sulla deportazione degli ebrei da parte dei nazisti. Giovanni XXIII è stato criticato per aver dato vita al Concilio Vaticano II e per essere stato troppo tollerante con le altre chiese cristiane. Paolo VI ha subito attacchi velenosi per aver pubblicato l’enciclica “Humanae vitae”.
Seppure in un pontificato molto breve, Giovanni Paolo I è stato criticato per essere stato troppo radicale contro il divorzio e troppo favorevole ai poveri e alle rivendicazioni sociali. Giovanni Paolo II è stato rimproverato di essere troppo rigido sull’utilizzo dei contraccettivi e troppo tollerante verso le dittature dell’America Latina.
A Benedetto XVI è stato rimproverato di aver sostenuto una linea troppo conflittuale con il mondo musulmano e di non essere stato abbastanza vigile nel governo della Chiesa.
Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare ciò che è accaduto con l’elezione di Papa Francesco.
Fin dall’inizio del pontificato di Bergoglio, vescovi, cardinali, sacerdoti, giornalisti ed esponenti politici hanno raccolto firme, scritto lettere, libri e documenti per mettere in dubbio l’elezione di Papa Francesco. Lo hanno accusato di voler cambiare la dottrina e la tradizione della Chiesa di Roma, sono arrivati al punto di indicare il Papa come eretico, lo hanno minacciato di fare uno scisma e hanno chiesto le sue dimissioni.
In realtà, dopo dieci anni di pontificato, Papa Bergoglio gode del sostegno e delle preghiere di gran parte dei credenti – non solo cristiani – nel mondo intero. E viene considerato il Pontefice più popolare della storia, anche in relazione alla larghissima diffusione delle sue Encicliche, in particolare “Laudato si’” e “Fratelli tutti”.
I libri scritti da Bergoglio, i suoi tweet, i messaggi e le omelie contano centinaia di milioni di lettori.
Nonostante i tanti scandali di pedofilia e malversazione finanziaria che hanno colpito la credibilità della Chiesa di Roma, Papa Francesco gode di enorme stima e ammirazione, soprattutto tra i poveri, i senza voce, i fragili del mondo.
Per capire chi sono i nemici di Papa Francesco e quali sono gli argomenti su cui il confronto si è fatto incandescente, Gavino Pala ha scritto il libro: “Mi volevano morto. Papa Francesco alle prese con i suoi detrattori” (2023, Edizioni San Paolo).
Si tratta di un volume originale e coraggioso, straordinario per chiarezza e trasparenza.
Gavino Pala, “producer” televisivo già presente nella redazione di Maurizio Costanzo, dal 2007 lavora a TV2000, l’emittente della Conferenza Episcopale Italiana. Negli ultimi anni ha seguito il Sinodo dei giovani, il Summit sugli abusi promosso da Papa Francesco e il Sinodo sull’Amazzonia. Per le Edizioni San Paolo, Gavino Pala ha pubblicato nel 2020 “La Chiesa risponde agli abusi sui minori”.
L’incipit del suo ultimo volume – “Mi volevano morto” – nasce dalle dichiarazioni fatte da Papa Francesco in occasione dell’incontro con i confratelli Gesuiti (Bratislava, 12 settembre 2021), nel corso della sua visita pastorale in Slovacchia.
Alla domanda di un padre Gesuita: «Come sta?», la risposta del Papa è stata sconvolgente: «Ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene…».
Queste parole si riferivano all’intervento al colon che Bergoglio aveva subito nel luglio del 2021. Durante il ricovero, i mass media avevano ventilato l’ipotesi delle dimissioni del Pontefice in quanto gravemente ammalato.
Ma a proposito di tali ipotizzate dimissioni, nel corso di un’intervista alla radio cattolica Cope, Papa Francesco ha detto: «Non mi è nemmeno passato per la mente. Non so dove hanno preso che stavo per presentare le mie dimissioni…».
Parlando con i Gesuiti slovacchi, Papa Francesco ha indicato chiaramente chi lo attacca di continuo, citando «una grande televisione cattolica che continuamente sparla del Papa senza porsi problemi». Ed ha aggiunto: «Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo. È opera del diavolo: io l’ho anche detto ad alcuni di loro».
La rete televisiva di cui parla il Papa è la “Eternal Word Television Network”, meglio nota come EWTN. Non è un caso che tutti i più feroci critici del Papa conducano programmi, godano di spazi televisivi e radiofonici, e intervengano su radio, tv e agenzie stampa facenti capo a EWTN.
Per cercare di comprendere chi sono gli oppositori di Papa Francesco, come si è manifestato in questi anni il dissenso nei suoi confronti, e quali aspetti del magistero e dell’azione pastorale del Papa lasceranno un’eredità importante per la Chiesa, Gavino Pala ha scritto e pubblicato il libro “Mi volevano morto”.
Attraverso un’analisi ed un’inchiesta approfondita, l’autore del libro rivela le ragioni che vedono opporsi due visioni antitetiche della Chiesa e della missione cristiana.
Da una parte, Papa Francesco propone una Chiesa aperta, inclusiva, povera per i poveri, un ospedale da campo che accoglie e cura ogni ferito, ogni vittima di ingiustizie e diseguaglianze, testimoniando Gesù con l’amore e la misericordia. Una Chiesa con poche ed essenziali strutture, tutta dedita alla missione, alla carità e alla realizzazione di un mondo pacifico e fraterno come indicato dal Vangelo.
Dall’altra parte, gli oppositori del Papa (tra i quali i cardinali Raymond Leo Burke, Walter Brandmuller, Robert Sarah, Gerhard Ludwig Muller, e i monsignori Carlo Maria Viganò e Joseph Edward Strickland) hanno una visione di Chiesa chiusa e discriminante nei confronti dei presunti peccatori, una concezione autoritaria, dogmatica e in conflitto con le altre fedi religiose. Il tradizionalismo liturgico e dottrinario viene utilizzato per amministrare i sacramenti e contrastare ogni possibile evoluzione teologica e pastorale.
Come spiega nel libro l’autore Gavino Pala, gli oppositori di Papa Francesco rappresentano oggi la continuazione ideale dei gruppi “Coetus Internationalis Patrum” e “Tradizione Famiglia e Proprietà” che si opposero al Concilio Vaticano II e che sollevarono ostacoli anche contro la libertà religiosa. Per tale motivo, Papa Francesco li chiama “indietristi”.
Nei diversi capitoli del libro, Pala evidenzia in modo chiaro e dettagliato i momenti in cui lo scontro tra queste due visioni di Chiesa ha raggiunto l’apice. A partire dal dibattito sulla novità del “Papa emerito” e dal tentativo di far passare l’idea che Joseph Ratzinger fosse un oppositore di Papa Francesco.
Seguono una serie di capitoli di grande interesse. Un capitolo è dedicato ai rapporti e al dialogo con la Cina. Un capitolo è dedicato allo scandalo della pedofilia (e in particolare al dossier McCarrick), dove emerge il rigore del Pontefice nel perseguire i responsabili e la sua disponibilità ad accogliere e risarcire le vittime. Un altro capitolo spiega il significato dell’opposizione al Sinodo sull’Amazzonia: una vera e propria replica dell’antico conflitto tra il clericalismo gerarchico, legato ai poteri coloniali della monarchia portoghese, e l’impegno missionario dei Gesuiti e dei Pontefici, contrari allo schiavismo e alle discriminazioni a cui erano sottoposti i popoli indigeni.
Molto interessante anche il capitolo in cui Gavino Pala analizza, producendo molte informazioni poco note, lo scandalo finanziario che ha visto coinvolti, tra gli altri, il cardinale Giovanni Angelo Becciu e l’avvocato svizzero René Brulhart, già direttore generale dell’Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano.
E poi le minacce di scisma da parte della Chiesa tedesca e della Chiesa americana… minacce che non hanno intimorito Papa Francesco.
Nel capitolo dedicato ai rapporti politici, si parla del confronto di Papa Francesco con l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In questo contesto, è singolare constatare come gli oppositori di Bergoglio siano grandi sostenitori proprio di politici come Trump, Bolsonaro e Orban, che promuovono politiche discriminanti contrarie a quelle indicate da Papa Francesco.
Il libro si conclude con un capitolo che ricorda l’impegno dei Pontefici Benedetto XV, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco per evitare le guerre e stabilire duraturi rapporti di pace.
In conclusione: un libro di grande interesse per comprendere alcuni passaggi nodali della storia della Chiesa e come la Chiesa stessa stia crescendo sotto il pontificato di Papa Francesco.
Per gentile concessione di Orbisphera
PER LEGGERE IL LIBRO:
Gavino Pala, “Mi volevano morto. Papa Francesco alle prese con i suoi detrattori”
https://www.edizionisanpaolo.it/varie_1/attualita/attualita–e-storia/libro/mi-volevano-morto.aspx
Ottima inchiesta di un bravo giornalista. Interessante che lavori alla CEi. È segno che anche nella chiesa italiana col card. Zuppi qualcosa in meglio stia cambiando. Stanno per cadere le corti clericali. Grazie Gavino Pala per il suo lavoro. W Papa Francesco!
Un grande Papa in mezzo agli stessi lupi che fecero dimettere Benedetto XVI che oggi difendono a oltranza. È ora di finirla con i nostalgicismi barocchi. La Chiesa e il popolo di Dio si è desto.
Monsignori panciuti senza scrupoli. La pacchia è finita! La Chiesa non è vostra.
Non lo vedono che alla Chiesa fatta di potere, di riti , di malcostume, di ricchezza, non ci crede più nessuno nel mondo.?
Non lo capiscono che con Papa Francesco è finta quella vecchia e arretrata Chiesa e il popolo di Dio sta camminando su un’ altra strada fatta di amorevolezza,accoglienza, dono, giustizia , inclusione, redistribuzione delle ricchezze.?
Forse papa Francesco gli dovrebbe togliere tutti gli stipendi e mandarli a lavorare come hanno fatto i preti operai così capirebbero subito da quale parte devono stare ….