L’ennesima intervista di Papa Francesco con enorme seguito di telespettatori, la sua critica all’industria delle armi e il pio auspicio che l’Inferno sia vuoto, hanno riapprovigionato la faretra degli antibergogliani. 

Sin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco si è reso molto disponibile alle interviste dei giornalisti delle testate internazionali.

Oltre alle dichiarazioni a braccio dall’aereo dei suoi viaggi apostolici, in maniera più strutturata ha accolto con benevolenza a Santa Marta troupes televisive.

In altre occasioni, infine, ha fatto visita a un’azienda come la RAI e per ben due volte si è fatto intervistare in collegamento diretto dal giornalista Fabio Fazio per la trasmissione “Che tempo che fa” il 14 gennaio scorso.

In quest’occasione è riuscito ad attirare 3,5 milioni di telespettatori rendendo il programma uno dei più ascoltati della serata.

Disporre di una platea così vasta con l’autorevolezza della sua persona e la saggezza dei suoi contenuti irrita i potenti.

Beppe Grillo, comico e fondatore del Movimento 5 Stelle, ha pontificato sul Papa e con lui sulla Chiesa, giudicando entrambi declassati al rango medio.

Il personaggio, tuttavia, ha fatto del palco e della telecamera il trampolino per il suo successo sfruttato poi per far politica.

Che la Chiesa o un pontefice utilizzino le reti comunicative del mainstream mediatico per diffondere un messaggio è un’opportunità da cogliere che non contraddice il servizio alla verità di una Chiesa Madre e Maestra.

Certamente i fasti della corte vaticana del passato e il suo linguaggio aulico sono stati superati dalla “Chiesa in uscita” di papa Francesco, ma questo rappresenta un ritorno alle origini della predicazione evangelica di Cristo e della Chiesa nascente.

Il giornalista e critico di televisione Aldo Grasso, sul quotidiano di destra “Libero” dichiara che “il desiderio di comparire in un programma popolare e di ambito non religioso … nasconde un grande senso di solitudine”, salvo poi che lo seguano contemporaneamente oltre tre milioni e mezzo di telespettatori in Italia..

Il Papa è sicuramente avversato da una frangia dell’episcopato e da qualche cardinale legati a un’interpretazione del ruolo elitaria e clericalista. Il clero meno colto e sedentario, inoltre, non sempre riesce a cogliere la novità del suo Magistero suffragando i gruppi teocon che gestiscono seguite piattaforme social.

Risulta, quindi, un’amplificazione del dissenso artefatta che si scontra con la sincera standing ovation degli ospiti di Canale Nove o le migliaia di partecipanti all’Angelus e alle udienze.

Quando Fazio, in un’intervista della durata di più di 50 minuti ha chiesto a Papa Francesco se si dimetterà, il pontefice ha replicato dicendo che non è qualcosa a cui sta pensando o di cui si sta preoccupando ora.

“Non è né un pensiero, né una preoccupazione, né nemmeno un desiderio; è una possibilità, aperta a tutti i papi. Ma per il momento non è al centro dei miei pensieri, delle mie preoccupazioni, dei miei sentimenti.

” Finché sentirò di avere ancora la capacità di servire, andrò avanti”, ha detto il papa di 87 anni. “Quando non posso più farlo, sarà il momento di pensarci”.

“Finché sentirò di avere ancora la capacità di servire, andrò avanti”. (Papa Francesco)

Ha anche detto, “ad agosto devo fare un viaggio in Polinesia” e che qualche tempo dopo, spera di andare in Argentina per la prima volta dalla sua elezione nel 2013.

Mentre un Papa può dimettersi, Papa Francesco ha detto che non è qualcosa a cui sta pensando o di cui si sta preoccupando ora.

A Papa Francesco è stato chiesto come immagina l’inferno e se crede davvero che Dio perdoni tutti coloro che lo chiedono.

“È difficile immaginarlo”, ha detto il Papa. “Quello che direi non è un dogma di fede, ma il mio pensiero personale: mi piace pensare che l’inferno sia vuoto; spero che lo sia”.

Alcuni siti ultratradizionalisti hanno colto l’occasione per definire un’ennesima volta il Papa un eretico e scrivere a titoloni che il Papa ritiene che l’inferno sia vuoto.

A parte l’adulterazione del messaggio, nel quale il Papa si auspicava soltanto che l’inferno sia vuoto per la tragedia eterna della dannazione, c’è stato chi ha ipotizzato l’inferno vuoto come il teologo contemporaneo Hans Urs Von Balthasar.

Origene e Gregorio di Nissa parlavano addirittura di apocatastasi e in un certo qual modo sfiorava il concetto addirittura il sacerdote napoletano di venerata memoria don Dolindo Ruotolo!

Nei messaggi di Maria ai pastorelli di Fatima ricorderemo invece “la visione dell’Inferno”, per quanto percepibile e traducibile da persona umana e in tenera età.

Sempre Maria lanciò l’appello di pregare per i poveri peccatori che vanno all’Inferno perché “non c’è nessuno che preghi e si sacrifichi per essi”.

Proprio il conduttore Fabio Fazio ha chiesto al Papa se si senta mai solo, specialmente quando c’è una reazione negativa alle sue decisioni, ad esempio, la sua approvazione che un sacerdote può offrire benedizioni informali alle coppie gay purché sia chiaro che la Chiesa non sta equiparando la loro unione al matrimonio.

“Sì, come dici tu, quando prendi una decisione, c’è un prezzo di solitudine che devi pagare, e a volte le decisioni non sono accettate, ma il più delle volte, quando le decisioni non sono accettate, è perché non vengono comprese”, ha risposto il Papa.

A volte, piuttosto che cercare di capire e avere una diretta, “discussione fraterna” su una decisione, ha detto, le persone si aggrappano ai loro dubbi e diventano “una resistenza e traggono brutte conclusioni”.

“Questo è successo con la recente decisione di benedire tutti”, ha detto Papa Francesco.

Ma, ha insistito, “il Signore benedice tutti, tutti. Il Signore benedice tutti coloro che sono capaci di essere battezzati, cioè ogni persona. Ma poi le persone devono entrare in una conversazione con la benedizione del Signore e vedere quale strada il Signore sta proponendo per loro”.

“il Signore benedice tutti, tutti…” (Papa Francesco)

Il lavoro pastorale della Chiesa, ha detto, è quello di “prenderli per mano e aiutarli a percepire quella strada, non condannarli fin dall’inizio”.

“Dico sempre ai confessori: perdona tutto e tratta le persone con la gentilezza come il Signore ci tratta. E poi se vuoi aiutare le persone, puoi parlare e aiutarle ad andare avanti, ma perdona tutti”, ha detto.

Papa Francesco ha ripetuto la sua convinzione che Dio non si stanca mai di perdonare le persone, ma la gente si stanca di chiedere il perdono di Dio.

“Il Signore ci aspetta, bussa alla porta di molti cuori induriti in modo che abbiano la capacità di riconoscere il male che stanno facendo”, ha detto.

Fazio poi ha chiesto al  Papa della formula dell’ Atto di Contrizione: “Detesto tutti i miei peccati … perché ho meritato i tuoi castighi…”.

“Il peccato merita una punizione”, ha detto il Papa. Ma ha detto che crede che “l’espressione letteraria” nella versione classica della preghiera “sia troppo dura dato l’amore di Dio. Preferisco dire: ‘Perché peccando ho rattristato il tuo cuore'”.

“Nei miei 54 anni di sacerdozio — sono stato un prete 54 anni; sono vecchio”, ha detto. “Questa è una confessione. In questi 54 anni, ho negato il perdono solo una volta a causa dell’ipocrisia della persona. Solo una volta. Ho sempre perdonato tutto anche quando sapevo che la persona poteva cadere di nuovo, ma il Signore ci perdona. Ci aiuta a non cadere o a cadere di meno, ma perdona sempre”.

Alla domanda su cosa lo preoccupa, Papa Francesco ha risposto che “alcune cose mi spaventano. Alcune cose mi spaventano. Ad esempio, questa escalation di guerra mi spaventa”.

Con le armi nucleari immagazzinate, ha detto, ci si chiede “come finiremo, come l’arca di Noè? Questo mi spaventa, la capacità di autodistruzione che l’umanità ha oggi”.

Fazio ha anche chiesto al Papa perché chiede sempre alla gente di pregare per lui.

“Perché sono un peccatore e ho bisogno dell’aiuto di Dio per rimanere fedele alla vocazione che mi ha dato”, ha risposto il papa.

“Il Signore mi ha chiamato ad essere un sacerdote, un vescovo”, ha detto. 

“Come vescovo ho una grande responsabilità nella chiesa. Riconosco le mie debolezze, motivo per cui devo chiedere preghiere, che tutti preghino che io rimanga fedele nel servire il Signore, che non finisca con l’atteggiamento di un pastore mediocre che non si prende cura del suo gregge”.