Nel cuore dei novendiali per Francesco

I novediali sono una delle tradizioni più antiche e sentite della Chiesa cattolica: nove giorni consecutivi di celebrazioni eucaristiche e preghiera in suffragio di un Papa defunto, per accompagnarlo spiritualmente nell’incontro definitivo con il Signore. Non si tratta solo di una serie di riti, ma di un vero “cammino di popolo”, un pellegrinaggio di fede e memoria che coinvolge la Chiesa intera, nel dolore e nella speranza.

Oggi, IV giorno dei novediali in suffragio di Papa Francesco, la Basilica Vaticana ha accolto la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, Arciprete di San Pietro, alla presenza dei Capitoli delle Basiliche Papali.

Nella sua omelia, il cardinale ha commentato il celebre brano evangelico del giudizio universale, sottolineando come il discrimine finale non consisterà nella sola conoscenza di Cristo o nella pratica religiosa esteriore, ma nella capacità di riconoscerlo nei fratelli più piccoli: gli affamati, gli assetati, i forestieri, i malati, i carcerati. “Chi tocca l’uomo, tocca Dio”, ha ricordato Gambetti, richiamando una verità fondativa del cristianesimo.

La differenza tra le pecore e i capri, come spiegato nell’omelia, non sta nell’appartenenza anagrafica o confessionale, ma nello stile di vita: le pecore sono miti, solidali, attente agli altri; i capri, al contrario, sono ribelli, isolati, preoccupati solo di se stessi. La domanda posta ai fedeli è dunque urgente e personale: quale stile abitiamo, individualmente e come comunità?

Il cardinale Gambetti ha evocato la profonda “cristiana umanità” di Papa Francesco, usando le parole poetiche della scrittrice Edith Bruck, che ha descritto il Pontefice come un uomo capace di amare, commuoversi, piangere, abbracciare e spargere calore. Un uomo la cui fede “radicata nel cielo” guariva anche dalle ferite più profonde.

Attraverso l’esempio di Francesco, Gambetti ha rilanciato l’invito a una Chiesa che sia davvero “casa per tutti”, richiamando il discorso ai Gesuiti di Lisbona nel 2023: “Tutti, tutti, tutti sono chiamati a vivere nella Chiesa: non dimenticatelo mai!”.

Richiamando anche l’episodio degli Atti degli Apostoli (At 10), con l’incontro tra Pietro e il pagano Cornelio, l’omelia ha indicato una strada precisa per l’evangelizzazione nel nostro tempo: apertura incondizionata all’umano, accoglienza senza pregiudizi, gratuità nell’incontro. Come ricordava San Francesco d’Assisi, prima di predicare è necessario amare e condividere la vita delle persone, affinché la testimonianza renda credibile il Vangelo.

In conclusione, Gambetti ha affidato il cammino della Chiesa all’intercessione di Maria, l’umile Ancella del Signore, che ci guida nel discepolato autentico e nell’annuncio credibile di Cristo, “folle d’amore per l’uomo”, come insegnava Santa Caterina da Siena, la cui festa si celebra oggi in Italia.