APPROFONDIMENTO: Durante il Regina Coeli della solennità dell’Ascensione, in occasione della Giornata Mondiale per le Comunicazioni sociali, Papa Francesco ha toccato un argomento di rilevanza crescente nel panorama tecnologico: l’intelligenza artificiale (AI). Rivolgendo l’attenzione verso questa innovazione sempre più pervasiva, il Papa ha ammonito sulla necessità che l’IA non diventi “priva di saggezza”, ma rimanga al servizio dell’umanità.

“Dove tu disegni confini, io vedo orizzonti”, ha citato la pittrice Frida Kahlo Monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, nell’introdurre la conferenza “Intelligenza artificiale e comunicazione: una sfida tra produttività ed etica”, evento inaugurale del 19esimo Festival della Comunicazione, organizzato dalle Paoline e dai Paolini nella diocesi piemontese e ispirato dal messaggio di Papa Francesco per la 58esima giornata delle comunicazioni sociali su questo tema. “Dobbiamo provare a intravedere orizzonti”, ha detto Monsignor Olivero, “perché pensare all’intelligenza artificiale vuol dire vedere il futuro. Sembra un confine, ma il compito degli adulti è sempre quello di vedere orizzonti e di dover sempre scegliere”.

La citazione è stata fatta alla luce di recenti sviluppi nel campo dell’IA, con un focus particolare sui cosiddetti “agenti”, software in grado di interagire con gli utenti utilizzando il linguaggio naturale e di eseguire compiti complessi. Questi agenti, come evidenziato da Papa Francesco, rappresentano una svolta nel modo in cui le macchine interagiscono con gli esseri umani e possono portare a soluzioni innovative in una serie di settori, dalla sanità alla gestione aziendale.

Tuttavia, il Papa ha sottolineato l’importanza di vigilare sull’evoluzione dell’IA e di considerare le implicazioni etiche di questi progressi tecnologici. 

Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, che ha presentato il Vertex AI Agent Builder come uno strumento per la creazione di agenti AI senza codice, fa emergere la necessità di bilanciare la comodità con le responsabilità etiche.

L’evoluzione dell’IA solleva domande etiche e sociali importanti,
come la manipolazione, la disuguaglianza e la privacy.

La ricerca congiunta condotta da DeepMind e diverse università ha individuato sette aree chiave di preoccupazione etica riguardo agli agenti AI, inclusa l’influenza sulle decisioni umane, gli errori e gli incidenti, e la disuguaglianza nell’accesso e nell’uso di questa tecnologia.

Inoltre, si è discusso dell’impatto potenziale sull’occupazione e sulle modalità in cui questi agenti potrebbero cambiare il mondo del lavoro.

Il direttore di Wehumans, un’unità del gruppo Abai coinvolta nello sviluppo di questi assistenti tecnologici, ha sottolineato l’importanza della responsabilità aziendale nel garantire un uso etico e trasparente dell’IA.

Le parole del Papa offrono una riflessione importante sull’uso responsabile dell’IA e sull’importanza di considerare gli aspetti etici e sociali di queste innovazioni tecnologiche mentre avanziamo verso un futuro sempre più guidato dall’intelligenza artificiale.