INCHIESTA: Nell’ombra della fervente passione calcistica, dietro i colori nerazzurri della Curva Nord dell’Inter, si nasconde un’oscura realtà fatta di ambizioni criminali e avidità economica. Le recenti rivelazioni emerse dalle carte della Digos svelano un quadro disturbante, in cui il tifo sfrenato si mescola sinistramente con interessi loschi e alleanze controverse.

Il Fatto Quotidiano ha rivelato tre giorni fa che la Curva Nord, da sempre considerata il cuore pulsante della tifoseria interista, più che un luogo di fervore sportivo è una “miniera d’oro” per alcuni, un terreno fertile per affari illeciti e contese di potere. 

Le parole intercettate dei capi della Nord, Beretta e Bosetti, dipingono un quadro spietato in cui il guadagno e la leadership sono gli unici obiettivi, mentre la passione per i cori e gli striscioni viene relegata in secondo piano.

Il coinvolgimento di personaggi oscuri come Nazzareno Calajò, noto anche come Nazza, e Carlo Zacco, legato alla mafia, getta una luce sinistra sull’intera vicenda. Le alleanze con la criminalità organizzata, le manovre per il controllo della curva e persino l’insinuazione di un coinvolgimento nell’omicidio di Vittorio Boiocchi, evidenziano una rete di connivenze e intrighi che vanno ben oltre la passione per il calcio.

Il tifo organizzato è una copertura per losche trame criminali a Milano

Ma non è solo la malavita a tessere le sue trame dietro le quinte della Nord. Anche personaggi politici e figure di spicco della destra milanese sembrano avere un ruolo nel complicato intreccio di interessi e rivalità che caratterizza la scena ultras. Le alleanze politiche si intrecciano con le faide interne alla curva, rendendo il panorama ancora più contorto e pericoloso.

E mentre la Procura di Milano e la Commissione antimafia indagano sulle intricanti dinamiche che animano la Curva Nord, emerge chiaramente un’atmosfera tesa e carica di minacce. Il coinvolgimento di individui già condannati per mafia e il sospetto di collegamenti con omicidi e traffico di droga gettano una luce sinistra sull’intero scenario.

In questo contesto, la passione per il calcio si trasforma in una maschera dietro cui si celano ambizioni sordide e crimini impuniti. La gloriosa Curva Nord dell’Inter, un tempo simbolo di fede e tifo incrollabile, si rivela ora come un terreno fertile per loschi affari e oscure manovre di potere. È tempo che la luce della giustizia scuota queste tenebre e ristabilisca l’ordine e la legalità in un luogo che dovrebbe essere sacro al solo amore per il calcio.

Il rischio è la perdita di immagine di club come l’Inter
e la perdita di credibilità del calcio e della passione sportiva organizzata

È fondamentale che le autorità competenti agiscano con fermezza per sradicare ogni forma di illegalità e corruzione che minaccia la sicurezza e l’integrità dello sport. Le indagini della Procura di Milano e della Commissione antimafia sono solo il primo passo verso il ripristino dell’ordine e della legalità nella Curva Nord dell’Inter.

Mentre i tifosi veri e appassionati continuano a sostenere la propria squadra con dedizione e onestà, è importante che le azioni di pochi individui corrotti non offuschino l’immagine di un club storico come l’Inter. Solo attraverso un impegno congiunto delle istituzioni, delle autorità sportive e della stessa comunità calcistica sarà possibile liberare la Curva Nord da ogni forma di malaffare e restituire alla tifoseria interista un ambiente sicuro e autentico in cui esprimere la propria passione per il calcio.