La partecipazione di Hezbollah sembra improbabile a causa della sua importanza strategica.
Il vantaggio militare non ha portato a Israele i risultati desiderati. 

Ora, l’attenzione si sposta verso una soluzione politica, il cui titolo potrebbe essere ‘Due Stati’.

Al terzo giorno dell’Operazione Tempesta di Al-Aqsa è in corso un braccio di ferro tra la politica e il campo di battaglia. 

Hamas ha umiliato l’esercito israeliano in modo senza precedenti. 

È vero che la stessa cosa è accaduta durante la Guerra del Giorno dell’Espiazione il 6 ottobre 1973, ma quella era una guerra tra eserciti regolari, mentre oggi Israele è stato sconfitto da milizie. 

Israele troverà difficile accettare quanto è successo, con l’attuale discussione su 100 prigionieri, 700 morti e più di 2.000 feriti. 

Di conseguenza, Israele ha dichiarato guerra e ha deciso di distruggere le capacità di Hamas e Jihad al-Qassam. 

Israele ha iniziato a far trapelare informazioni sul fatto che userà armi non convenzionali e adotterà il principio di ‘Hannibal’, ovvero far uccidere i prigionieri e i propri soldati per evitare il ricatto. 

Questa è una questione di propaganda, ma l’opinione pubblica israeliana e le famiglie dei prigionieri non possono accettare.

 Hezbollah è intervenuto con un un limitato lancio di razzi, dicendo a Hamas che è con loro e a Israele che, se attraverserà le linee rosse, la milizia libanese non sarà neutrale.

Hashem Safi al-Din, capo del Consiglio Esecutivo di Hezbollah, ha dichiarato: “Non siamo neutrali nella battaglia in corso contro l’occupazione israeliana e l’israeliano dovrebbe prendere seriamente il messaggio dei razzi di stamattina”. 

Gli occhi di Israele sono sul Libano e Hezbollah. 

Hezbollah porterà il Libano a intraprendere un’avventura che non può sostenere, data la sua crisi economica, politica con divisioni interne? 

È improbabile che il partito entri facilmente in guerra, poiché rappresenta una carta importante per l’Iran e non sarà sacrificato facilmente. 

Inoltre, il suo ruolo nella formulazione delle politiche iraniane non è ancora concluso, poiché i negoziati tra Iran e Stati Uniti o Iran e Arabia Saudita non hanno ancora raggiunto una conclusione. 

Su questo argomento, un importante oppositore iraniano ha dichiarato: “Stiamo osservando la situazione. I giorni a venire non saranno facili per l’Iran. 

Dopo il suo coinvolgimento in questo attacco, gli Stati Uniti non possono rimanere in silenzio. In caso contrario, il mondo sarà in un caos totale”. 

Dobbiamo innanzi tutto riconoscere che quello che ha scatenato Hamas è il comportamento ostinato di Israele, il suo spostamento verso l’estremismo di destra e il suo rifiuto dei diritti palestinesi. 

Questo ha portato il popolo palestinese all’esplosione e la soluzione può essere solo politica. 

È chiaro che il vantaggio militare israeliano non lo protegge, ma ciò che lo protegge è un accordo politico che prevede la soluzione dei due Stati. Israele tornerà alla ragione e disegnerà di nuovo la mappa della pace in partnership con la Palestina, guadagnando sicurezza e stabilità?