Durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, Papa Francesco ha voluto incoraggiare i giovani che gli sono venuti incontro, spingendoli a superare le loro preoccupazioni e ripetendo loro che la Chiesa deve essere aperta a tutti.

«Non abbiate paura!» è stata la parola d’ordine che Papa Francesco ha consegnato ai giovani della GMG di Lisbona.

Il pontefice ottantaseienne ha saputo parlare ai giovani meno che ventenni per incoraggiarli di fronte a tutte le sfide dei decenni a venire. 

Questa generazione non è solo quella che deve affrontare il ritorno della guerra sul suolo europeo, ma è anche profondamente segnata dalla pandemia e dal cambiamento climatico. 

Questi giovani sentono un senso di appartenenza alla Chiesa e le danno fiducia malgrado gli scandali di cui hanno sentito parlare.

Il Papa ci “ha messo la faccia” e ha fatto capire che nessuna istituzione può identificarsi con le debolezze di qualche suo componente.

La Chiesa è il corpo mistico di Cristo, santa e peccatrice, ma notevolmente più credibile di qualunque altra realtà secolare, politica o educativa che sia.

La Chiesa di tutti

A Fatima, luogo mariano per eccellenza nel quale Papa Francesco ha voluto recarsi come pellegrino, ha ancora ripetuto che la Chiesa deve essere accogliente e senza porte. 

«C’è spazio per tutti nella Chiesa e per favore, quando non c’è, facciamo in modo che ce ne sia, anche per chi sbaglia, per chi cade, per chi fatica» aveva ancora detto durante il suo primo incontro con i giovani, nel parco Edoardo VII.

«Tutti, tutti, tutti. Questa è la Chiesa di tutti, c’è spazio per tutti».

Un modo per andare contro la “polarizzazione” nella Chiesa che secondo lui tradisce il messaggio del Vangelo.

Questa richiesta di apertura, l’ha ripetuta anche ai vescovi e ad altri funzionari della Chiesa cattolica in Portogallo.

Papa Francesco ha voluto, durante i cinque giorni del mega evento, usare un tono più vicino a quello di un nonno con i suoi nipoti, cercando di capire le difficoltà dei giovani e offrendo loro consigli spontanei per andare avanti.

Per questa scelta di retorica spontanea e con la possibilità di farsi capire nella sua lingua madre, Papa Francesco ha deciso di improvvisare spesso i suoi discorsi.

La Chiesa non è un “posto doganale”,ha ricordato loro, riprendendo una delle sue espressioni preferite.

Francesco, insieme ai sacerdoti e ai vescovi portoghesi, ha chiesto ai giovani di non «scendere dalla barca»che è la Chiesa cattolica, nonostante la galoppante secolarizzazione. 

Un messaggio rivolto a tutta la Chiesa d’Occidente.

A Lisbona c’è stata una grande partecipazione record di giovani europei, almeno cento mila solo italiani.

Le prossime JMJ si terranno nel 2027 a Seoul, in Corea del Sud, paese già visitato da Papa Francesco all’inizio del suo pontificato.