Con la creazione di ventuno nuovi cardinali, Papa Francesco pone un’ipoteca di successione ideale al suo Magistero in vista di un prossimo conclave.

Nei suoi dieci anni di pontificato ha plasmato il collegio cardinalizio per una linea di continuità con quelle che sono state le sue priorità pastorali: una Chiesa missionaria e povera, la pace globale, l’ecologia integrale, il dialogo interreligioso, l’attenzione alle periferie.

L’evento di questo sabato precede di qualche giorno l’apertura del sinodo sulla sinodalità.

Il partito degli oppositori, guidato dal cardinale statunitense Raymond Burke, è sempre più emarginato.

Un’espressione di questa debolezza è la pubblicazione del “Vaso di Pandora”, un pamphlet sul prossimo sinodo scritto sotto forma di cento domande ed altrettante risposte, da José Antonio Ureta e Julio Loredo.

Gli autori sono noti dai vaticanisti per la loro militanza come vertici nell’organizzazione ultratradizionalista e di estrema destra TFP (Tradizione, Famiglia e Proprietà) a cui è stata affidata la stampa e la traduzione in alcune lingue.

La TFP nata in Brasile da Plinio Correia Oliveira, ha concorso alla repressione politica in Brasile, Argentina e Cile durante le dittature militari, prima di sostenere l’apartheid in Africa del Sud.

Sia la conferenza episcopale brasiliana che da quella francese hanno indicato nella TFP derive settarie ed esoteriche a partire dalla metà degli anni Ottanta.

I cardinali che Papa Francesco ha appena creato riflettono la sua visione del mondo, lontana dalle polarizzazioni, dai complottismi e dai potentati. 

Dopo il 30 settembre, i chierici che guidano i cattolici a Juba nel Sud Sudan, Tabora in Tanzania, Città del Capo in Sudafrica e Penang in Malesia avranno cappelli rossi cardinalizi, al contrario degli arcivescovi di Parigi, Los Angeles, Venezia e Milano, diocesi un tempo sedi cardinalizie.

Il principale consigliere teologico del papa, l’arcivescovo Victor Manuel Fernández di La Plata, Argentina, diventerà cardinale, insieme ad altri due argentini. Francesco aggiungerà anche un altro gesuita, il vescovo Stephen Chow Sau-yan di Hong Kong, ai ranghi dei cardinali, così come due francescani nelle persone del patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il vescovo di Ajaccio François Bustillo.

Nel corso del suo papato, Francesco ha ridotto la percentuale di cardinali europei votanti al 39 per cento dal 52 per cento e dai nordamericani al 10 per cento dal 12 per cento. Ha aumentato la percentuale di asiatici al 18 per cento dal 9 per cento, i latinoamericani al 18 per cento dal 16 per cento e gli africani al 13 per cento dal 9 per cento.

Nell’omelia del concistoro, partendo dall’evento della Pentecoste e dalla diffusione del Vangelo, il Papa ha utilizzato l’immagine degli evangelizzati che diventano evangelizzatori essendo molti dei novelli presuli, figli di giovani Chiese. 

Papa Francesco ha nuovamente stimmatizzato il funzionalismo e, visto il prossimo evento ecclesiale,  ha detto che “il Collegio Cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa”.