Ogni donna cristiana – e non solo – può riconoscere in Maria un esempio di umanità, femminilità, laboriosità e soprattutto realizzazione a un progetto di vita i cui effetti sono la pace e la gioia.

La Chiesa, grazie alla Vergine Maria,  legge sul volto della donna i riflessi di una bellezza che è specchio dei più alti sentimenti di cui è capace il cuore umano: la totalità oblativa dell’amore; la forza che sa resistere ai più grandi dolori; la fedeltà illimitata e l’operosità infaticabile; la capacità di coniugare l’intuizione penetrante con la parola di sostegno e di incoraggiamento.

Possiamo quindi affermare che Maria Santissima è una donna stupenda da qualsiasi punto di vista la si guardi, che I papi e la Chiesa ce la additano come esempio di femminilità, ce la mostrano come luce che illumina ogni donna. Se è vero che il Signore l’ha scelta come Madre di Cristo e se è vero che la sua anima non è mai stata macchiata dal peccato è anche vero che la Santa Vergine era una donna nel senso pieno della parola, era uguale in umanità a tutte le donne. È per questo che la sua figura può essere proposta come esempio di un modo di essere e di fare per qualsiasi donna di qualsiasi tempo e luogo.

Allora è da chiedersi: com’è la donna cristiana? 

È veramente quella donna attiva, che si impegna nel quotidiano, giorno dopo giorno, per realizzare la missione che il Signore le ha affidato? E la missione, per le donne già sposate, è quella di occuparsi prima di tutto della propria famiglia: pensare al marito, all’educazione dei figli, alla loro istruzione non solo culturale ma soprattutto religiosa, dato che in molti documenti del Magistero viene sottolineato che i primi catechisti sono proprio i genitori. Questa è la prima e più importante missione della donna: essere moglie e mamma, cooperare attivamente per svolgere al meglio quella che è una vocazione data dal Signore.

La donna che si dice cristiana è veramente libera, capace di scelte libere e liberanti dalle tante schiavitù del mondo? È capace di fare le proprie scelte alla luce del Vangelo, degli insegnamenti della Chiesa, è capace di andare controcorrente rispetto a quello che il mondo pensa, rispetto a quello che le amiche, le colleghe di lavoro e magari anche qualche familiare poco religioso pensano e sostengono?

L’enciclica Redemptoris Mater dice che è la grazia che Maria Santissima porta in sé a determinare “la straordinaria grandezza e bellezza di tutto il suo essere”. Quindi non si tratta semplicemente e solamente di un fatto estetico, fisico, esteriore: la Madonna è modello di bellezza non solo per il suo comportamento, per l’atteggiamento, per la modestia, ma anche e soprattutto per le sue virtù, per la grazia di Dio di cui era ripiena, per il suo Cuore che era Immacolato. È questo che, più di ogni altra cosa, fa di Maria Santissima la donna più bella, il modello della femminilità. 

Non sono il trucco, il vestirsi alla moda, il farsi la tinta ai capelli a determinare la bellezza della donna, ma è il suo interno, è il vivere in grazia di Dio, è quel complesso di virtù, è quella santità di vita. Quello che si è, quello che si ha dentro, traspare anche fuori, all’esterno in una perenne liturgia della ferialità che si fa festa e non solo in un 8 marzo qualunque.