È una scelta politica per compiacere l’elettorato no vax?

L’Italia si è astenuta sull’accordo pandemico dell’OMS, ufficialmente per difendere la sovranità nazionale. Tuttavia, l’astensione sembra rispondere più a esigenze politiche interne, in particolare al tentativo di consolidare il consenso tra l’elettorato no vax e scettico verso le misure sanitarie, una componente significativa del bacino elettorale di Fratelli d’Italia.

Il 20 maggio 2025, l’Assemblea mondiale della sanità ha approvato l’accordo globale dell’OMS per la prevenzione e la gestione delle pandemie, con 124 voti favorevoli e 11 astensioni, tra cui quella dell’Italia. Il documento, frutto di quattro anni di negoziati, mira a rafforzare la cooperazione internazionale in ambito sanitario, senza imporre obblighi vincolanti agli Stati membri. Nonostante ciò, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha giustificato l’astensione con la necessità di tutelare la sovranità nazionale in materia di salute pubblica. 

Tuttavia, questa motivazione appare debole, considerando che l’accordo stesso riconosce esplicitamente il diritto sovrano degli Stati di legiferare e attuare leggi all’interno della propria giurisdizione. L’articolo 3 del documento afferma chiaramente che l’OMS non ha autorità per dirigere o imporre misure nazionali, come vaccinazioni obbligatorie o lockdown.

La decisione italiana ha suscitato critiche da parte della comunità scientifica e dell’opposizione politica. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha definito l’astensione “una scelta ideologica per compiacere quella quota di no vax che fa parte degli elettori dell’attuale maggioranza” . Anche l’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, ha espresso perplessità, sottolineando che l’Italia era stata tra i promotori dell’accordo e che il cambio di posizione non ha spiegazioni scientifiche o di sanità pubblica . 

L’astensione sembra quindi rispondere a logiche politiche interne, in particolare al tentativo di consolidare il consenso tra l’elettorato no vax e scettico verso le misure sanitarie. Fratelli d’Italia ha infatti mostrato attenzione verso queste posizioni, come dimostra la candidatura di Sergio Berlato, noto per le sue posizioni critiche sulla gestione della pandemia, alle elezioni europee del 2024 . 

Inoltre, il partito ha spesso espresso perplessità sulle politiche adottate per il contrasto alla pandemia di Covid-19, sostenendo che fossero frutto di un “approccio ideologico” . Queste posizioni hanno contribuito a creare un bacino elettorale sensibile a messaggi che mettono in discussione le misure sanitarie e la cooperazione internazionale in ambito sanitario. 

L’astensione dell’Italia sull’accordo pandemico dell’OMS sembra essere una scelta politica volta a compiacere una parte dell’elettorato, piuttosto che una decisione basata su considerazioni scientifiche o di sanità pubblica. Una scelta che rischia di isolare l’Italia a livello internazionale e di compromettere la sua credibilità nella gestione delle future emergenze sanitarie.