La ripresa del conflitto azero-armeno pone l’Europa davanti il dilemma di una mediazione diplomatica o di un silenzio complice per mantenere le forniture del gas alternative alla rottura dei rapporti commerciali con la Russia.

Gli Armeni del Karabakh stanno affrontando una minaccia esistenziale. Le chiese cadute sotto il controllo azero sono diventate moschee o sono state profanate. 

L’Occidente punirà l’aggressore e aiuterà l’aggredito?

L’Europa sacrificherà gli Armeni sull’altare delle forniture di gas degli Azeri? 

Gli Armeni non dovrebbero diventare le nuove vittime della guerra fredda tra americani e russi sotto gli occhi dell’Europa e il suo silenzio.

Il “Southern Gas Corridor” è un progetto di trasporto di gas naturale che attraversa l’Azerbaigian.

Questo progetto fa parte degli sforzi dell’Europa per diversificare le fonti di gas naturale e ridurre la dipendenza dal gas russo. 

Ecco alcuni dettagli su questo progetto:

Gas Fornito: Il progetto mira a trasportare il gas naturale dal campo di Shah Deniz nel Mar Caspio ai mercati europei. Questo gas viene estratto in Azerbaigian.

Componenti Principali: Il progetto comprende componenti chiave, tra cui il gasdotto “Trans Adriatic Pipeline” (TAP) e il “Trans Anatolian Pipeline” (TANAP), oltre alle reti di trasporto del gas esistenti.

Percorso: Il gas viaggia dal campo di Shah Deniz attraverso il gasdotto TANAP in Azerbaigian e Turchia, poi passa attraverso il gasdotto TAP in Turchia e viene trasportato in Europa attraverso Grecia e Italia.

Obiettivi: Il progetto mira a diversificare le fonti di gas per l’Europa e ridurre la dipendenza dal gas russo. Contribuisce anche a rafforzare la sicurezza energetica della regione.

Impatto Economico: Si prevede che questo progetto contribuirà a stimolare l’economia nei paesi coinvolti e a creare opportunità di lavoro.

Cooperazione Internazionale: Il progetto riflette la cooperazione tra molti paesi, tra cui l’Azerbaigian, la Turchia, la Grecia, l’Italia e altri, con il supporto dell’Unione Europea.

In generale, il progetto del Southern Gas Corridor è considerato una parte significativa della strategia europea per diversificare le forniture di gas e migliorare la sicurezza energetica, consentendo il trasporto di gas dalle aree di produzione ai mercati di consumo in Europa.

La questione di Nagorno-Karabakh ha una grande importanza per l’Armenia per diverse ragioni:

1. Identità nazionale e storia: Nagorno-Karabakh è considerato parte integrante della storia e della cultura armene, rappresentando un luogo di numerosi siti e monumenti storici che narrano la storia armena.

2. Questione nazionale: Per gli armeni, Nagorno-Karabakh non è solo una zona in disputa ma una parte della questione nazionale armena. Il ripristino del controllo su questa regione è uno degli obiettivi nazionali dell’Armenia.

3. Guerra di Nagorno-Karabakh: Storicamente, Nagorno-Karabakh è stata teatro di sanguinose guerre tra le forze armene e azere, che alla fine hanno portato all’indipendenza di Nagorno-Karabakh dall’Azerbaigian. Queste guerre e i sacrifici ad esse connessi sono di particolare importanza per gli armeni.

4. Supporto politico: L’Armenia offre supporto politico ed economico a Nagorno-Karabakh, considerandola una fonte di sostegno e cooperazione.

5. Trattative politiche: La questione di Nagorno-Karabakh è al centro di sforzi internazionali per risolvere il conflitto e promuovere la stabilità nella regione. L’Armenia svolge un ruolo significativo in questi negoziati.

In generale, Nagorno-Karabakh rappresenta una questione di grande rilevanza storica e nazionale per l’Armenia ed è ancora oggetto di discussioni e negoziati internazionali per il suo futuro.

La posizione dell’Unione europea (UE) sulla questione di Nagorno-Karabakh (o Karabakh armeno) consiste nel sostenere gli sforzi diplomatici per risolvere il conflitto in modo pacifico e in conformità con le norme del diritto internazionale. 

Ecco ancora alcune delle caratteristiche della posizione dell’Unione europea:

1. Espressione di preoccupazione: L’Unione europea esprime regolarmente preoccupazione per le tensioni e gli atti ostili nella regione di Nagorno-Karabakh.

2. Chiamata a un cessate il fuoco: L’Unione europea invita tutte le parti a cessare le ostilità e a tornare al tavolo dei negoziati come mezzo per risolvere il conflitto.

3. Sostegno agli sforzi di mediazione: L’Unione europea sostiene gli sforzi intrapresi dalle organizzazioni internazionali e dai mediatori regionali e internazionali per raggiungere una soluzione diplomatica al conflitto.

4. Impegno per i principi del diritto internazionale: L’Unione europea sottolinea l’importanza del rispetto dei principi del diritto internazionale, della sovranità degli Stati e dei diritti umani nella risoluzione del conflitto.

5. Ruolo delle Nazioni Unite: L’Unione europea promuove il rinvio della questione alle Nazioni Unite e chiede un rafforzamento degli sforzi delle Nazioni Unite per risolvere il conflitto.

6. Supporto umanitario: Oltre agli sforzi di pace, l’Unione europea fornisce assistenza umanitaria alle aree colpite dal conflitto.

In generale, la posizione dell’Unione europea si basa sui principi di pace, dialogo, rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale come mezzi per risolvere il conflitto in Nagorno-Karabakh.

L’occhio rimarrà aperto sulla posizione europea riguardo a Nagorno-Karabakh, e la posizione dell’Europa determinerà quanto sia effettivamente vicina ai diritti umani e al diritto dei popoli all’autodeterminazione.