La ricerca sfrenata di soldati nel logorante conflitto d’attrito russo-ucraino viene risolto dalla Russia liberando le patrie galere e amnistiando i condannati: dalla morte alla prima linea del fronte.
Sergej abusava della figlia minorenne della compagna. Violento despota con entrambe è stato denunciato grazie all’intervento di suo cognato.
Condannato a sei anni di prigione si è ritrovato in libertà e persino decorato dalla Patria per i servizi resi nella guerra contro gli ucraini.
Il soldato, sicuro della sua impunibilità, ha già promesso dura vendetta a quanti lo hanno fatto mettere in prigione in occasione del primo permesso.
È questo uno dei più agghiaccianti scenari in seguito a una recente sentenza della Corte Suprema russa.
Altro precedente legale è stato l’incidente mortale in cui il caporale Vladislav Ustinov condannato a due anni di carcere nel maggio 2022 per aver ucciso due persone, invece di essere licenziato dall’esercito è stato inviato a combattere in Ucraina.
La Corte Suprema russa ha stabilito il 28 giugno che Ustinov non rappresenta più una minaccia per la società perché sta “eseguendo compiti di combattimento nella zona dell’operazione militare speciale” in Ucraina.
I tribunali russi saranno ora in grado di citare il coinvolgimento di un imputato nelle operazioni militari come circostanze attenuanti e motivi per rivedere le sentenze, secondo l’avvocato di Ustinov Sergei Bizyukin.
Giorni prima della sentenza della Corte Suprema, i legislatori russi hanno approvato una legislazione che consentiva ai detenuti di cancellare i loro precedenti penali in cambio di unirsi alle file di un esercito ridimensionato.
Gli esperti legali hanno detto a Kommersant che i tribunali russi potrebbero ora utilizzare sia la nuova legge che il precedente della Corte Suprema nel caso di Ustinov per liberare i soldati condannati penalmente che servono in Ucraina.
Il presidente Vladimir Putin, che il mese scorso ha ammesso di aver concesso la grazia ai prigionieri che combattono in Ucraina, ha firmato una legge a novembre che consente la coscrizione di cittadini russi con condanne non scontate o in sospeso per reati gravi.
Uno schifo. Ci ritroviamo con i delinquenti in libertà, gli stessi che vengono utilizzati per fare la,guerra.