In un’intervista del 1° luglio 2024 al NYT, Steve Bannon è convinto in un nuovo corso di governo negli USA di matrice primatista, populista e sovranista marcatamente di Destra qualora dovesse vincere Trump.
Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, nell’intervista con David Brooks del New York Times, ha esposto una visione dettagliata e rivoluzionaria del movimento populista globale. Bannon sostiene che le élite dominanti dell’Occidente hanno perso fiducia in se stesse, nei loro paesi e nel sistema dello stato-nazione. Ritiene che siano sempre più distaccate dall’esperienza vissuta della gente comune. Ha enfatizzato l’importanza della connessione internazionale tra i movimenti populisti. Ha citato figure come Nigel Farage, Giorgia Meloni, Marine Le Pen e Geert Wilders come esempi di leader populisti che sono stati promossi attraverso il suo podcast “War Room”. L’immigrazione è vista come una manifestazione della perdita di fiducia delle élite nella propria civiltà e cultura. Bannon crede che la mancanza di fiducia e l’odio verso la propria cultura siano alla base del problema. Il movimento sta evolvendo in “American Citizens First”, con l’obiettivo di garantire che i cittadini americani ottengano un miglior affare economico e sociale. Bannon critica la globalizzazione e propone una riduzione del numero di studenti stranieri nelle università americane per favorire la popolazione locale. Bannon è favorevole a drastici tagli alla spesa pubblica e a una chiusura immediata dei finanziamenti all’Ucraina. Ritiene che il movimento MAGA sia più radicale di Trump su questi temi. Prevede una “acquisizione ostile” dell’apparato amministrativo e una guerra contro lo stato profondo. Bannon critica i media tradizionali, inclusi Fox News e MSNBC, vedendoli come parte del problema. Bannon descrive il movimento populista come auto-organizzante e basato su attivisti di base, soprattutto donne sopra i 40 anni che sono diventate politicamente attive durante la pandemia. Sostiene una redistribuzione delle risorse per assicurare che le persone comuni abbiano un interesse nell’economia capitalista, che altrimenti vede come dominata da ipercapitalisti e capitalismo di stato. Bannon crede che la lotta tra il movimento populista e l’establishment sia inevitabile e che il populismo, con la sua visione radicale, non cerchi compromessi ma la vittoria totale. Prevede una seconda amministrazione Trump molto più organizzata e pronta a implementare cambiamenti radicali. Il movimento si muoverà molto più a destra rispetto alla prima amministrazione Trump. L’intervista, con le sue dichiarazioni audaci e la visione senza compromessi di Bannon, offre un’immagine chiara di un movimento populista in crescita che si prepara a sfidare le strutture politiche ed economiche tradizionali con una determinazione inarrestabile.