Hezbollah, Hamas e Jihad islamica rappresentano i tre movimenti ostili aa Israele nella regione Mediterranea orientale. L’Hezbollah libanese ha lanciato missili sul nord di Israele lunedì 9 ottobre per manifestare vicinanza ad Hamas. 
Lo stato ebraico era già in guerra aperta contro Hamas e la Jihad islamica palestinese a Gaza. Questi tre movimenti, di origini diverse, sono nati per combattere contro Israele. 

In guerra contro Hamas a Gaza, Israele teme l’apertura di un nuovo fronte nel nord del paese, con Hezbollah libanese, che ha lanciato razzi lunedì 9 ottobre. 

Nell’enclave palestinese, Hamas è affiancato da combattenti della Jihad islamica.

Questi movimenti islamisti, alleati oggi nella lotta contro Israele, nati in contesti di resistenza, hanno tuttavia programmi ideologici molto diversi. 

Classificati “terroristi” in Occidente, oggi beneficiano del sostegno finanziario e logistico dell’Iran.

Hezbollah, una milizia libanese sciita legata all’Iran

Hezbollah, letteralmente “Partito di Dio”, è una milizia libanese sciita nata nel 1982 per resistere all’invasione israeliana del Libano. Quando Israele cerca di schiacciare la resistenza palestinese in Libano e di occupare il sud del paese, Hezbollah partecipa attivamente alla guerriglia. Il movimento fa fedeltà alla Repubblica islamica iraniana, di cui riprende i principi ideologici.

Durante gli accordi di Taëf che posero fine alla guerra civile libanese nel 1990, Hezbollah è l’unica milizia a non deporre le armi, in nome della resistenza a Israele che occupa ancora il sud del Libano. 

Anche nel 2000, la milizia, tutta aureolata dalla sua vittoria contro gli israeliani che lasciano il paese, conserva il suo arsenale. 

Dopo la presa in ostaggio di uno dei suoi soldati nell’estate del 2006, Israele affronta Hezbollah, nella guerra dei 33 giorni, che porta alla distruzione del sud del paese.

Movimento poliedrico, Hezbollah è anche un mini “stato sociale” nei territori a maggioranza sciita, dove sostituisce più o meno lo stato libanese fallito. 

È anche uno dei due partiti politici che rappresentano la comunità sciita sulla scena politica libanese, molto confessionalizzata.

Forte del suo arsenale, Hezbollah ha de facto un veto nella politica libanese al punto che è spesso accusato da altre comunità di prendere in ostaggio lo stato libanese.

Il braccio armato del partito di Dio si impegna nel 2012 al fianco di Bashar Al Assad, anch’esso sponsorizzato dagli iraniani, nella guerra civile siriana, invocando una “alleanza delle minoranze”. Nel sud del Libano, le strade sono da allora pavoneggiate da ritratti di ‘martire’ caduti in Siria.

Hamas, un movimento palestinese sunnita

Hamas, acronimo di harakat al-mouqawama al-islamiya(“movimento di resistenza islamica”), nasce nel 1987, durante la prima intifada. Mentre la resistenza palestinese è dominata dal Fatah di Yasser Arafat, di ispirazione socialista, lo sceicco Ahmed Yassine fondò Hamas, inizialmente concepito come un ramo paramilitare dei Fratelli Musulmani Palestinesi.

Hamas mira a una riislamizzazione dal basso della società palestinese e vuole rendere “la terra di Palestina una terra islamica”, secondo il suo manifesto pubblicata nel 1988.

A differenza dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), il movimento non riconosce Israele e rifiuta gli accordi di Oslo firmati nel 1993.

 Mentre Israele continua la colonizzazione della Cisgiordania, Hamas conduce una politica di attentati suicidi nella seconda parte degli anni 1990 e durante la seconda intifada dal 2000 al 2005. 

È durante questo periodo che si afferma come un movimento di resistenza palestinese concorrente del Fatah.

Hamas entra in politica e vince le elezioni parlamentari del 2006. Sullo sfondo delle crescenti tensioni con il Fatah, prende il controllo di Gaza nel 2007.

Mentre l’enclave palestinese è sotto blocco israeliano dal 2007, Hamas continua la lotta armata, in particolare attraverso l’invio di razzi. Le risposte israeliane causano migliaia di morti, principalmente civili, in particolare durante le guerre del 2008, 2014 e 2021.

Il movimento continua la sua mutazione ideologica.

Nel 2017 accetta la creazione di uno stato palestinese ad interim a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est entro i confini del 1967 e invoca il rispetto del diritto internazionale.

Jihad islamica, avanguardia della lotta armata

Terza organizzazione palestinese dietro Fatah e Hamas, la Jihad islamica palestinese è stata lanciata al Cairo, in Egitto, poi a Gaza, da una manciata di giovani studenti e intellettuali palestinesi tra il 1979 e il 1981.

Movimento sunnita, ispirato anche all’ideologia dei Fratelli Musulmani, la Jihad islamica enfatizza la lotta armata e la distruzione di Israele di cui non riconoscono l’esistenza. Rifiuta anche gli accordi di Oslo.

Il suo obiettivo è l’istituzione di uno Stato palestinese entro i confini della Palestina mandataria. 

Rivendicando 8000 combattenti, ha condotto attentati contro militari e civili israeliani durante le due intifade poi durante le operazioni di Israele contro Gaza. A differenza di Hamas, il movimento non ha ambizioni di governo e ha sempre rifiutato di partecipare alle elezioni.