Trump firma con orgoglio nello Studio Ovale la manovra finanziaria che taglia mille miliardi a Medicaid. Un teatrino ben coreografato per i media, mentre milioni di americani a basso reddito — bambini, disabili, anziani, immigrati — rischiano di perdere il diritto alle cure. E le lobby delle armi, intanto, ringraziano.
C’è qualcosa di profondamente stonato nella scena andata in onda alla Casa Bianca: Donald Trump sorride, firma la legge di bilancio con i suoi classici gesti teatrali e la chiama, senza alcuna ironia, “Big Beautiful Bill”. Lo sfondo è quello impeccabile dello Studio Ovale. I fotografi scattano, gli applausi non mancano. Ma fuori da quella bolla dorata, milioni di cittadini americani — invisibili a chi governa — si preparano a subire le conseguenze di uno dei più draconiani tagli alla sanità pubblica della storia recente.
La manovra prevede infatti un colpo di scure da 1.000 miliardi di dollari a Medicaid, il più grande programma federale di assistenza sanitaria per le fasce deboli. Oltre 71 milioni di americani, tra cui anziani, veterani, disabili, madri single e bambini, dipendono da questo servizio. Non è solo una voce di bilancio: è una rete di sicurezza per chi non può permettersi assicurazioni private da 1.200 dollari al mese. È la possibilità concreta di curarsi, di partorire con assistenza, di invecchiare con dignità.
Ma nella nuova narrazione trumpiana, l’accesso alle cure viene trasformato in un “premio” per chi lavora almeno 30 ore settimanali o partecipa ad attività sociali. Chi non può, non ha. Poco importa che molti beneficiari già lavorino, spesso in impieghi sottopagati e precari. Poco importa che l’unico esperimento simile, in Georgia nel 2023, sia stato un clamoroso fallimento, tra costi amministrativi e contenziosi giudiziari. Il messaggio è chiaro: se sei povero, devi meritarti persino un medico.
Nel frattempo, chi ci guadagna davvero? Le stime del Congressional Budget Office sono imbarazzanti nella loro chiarezza: i “risparmi” ottenuti dalla stretta su Medicaid verranno usati per finanziare sgravi fiscali all’imprenditoria e al ceto medio-alto, cioè a chi già gode di coperture sanitarie private e piani pensione dorati. La diseguaglianza si fa legge.
A rischio ci sono centinaia di ospedali rurali e cliniche di provincia, che potrebbero chiudere per mancanza di fondi. In Kentucky, Louisiana, California e Oklahoma oltre 300 strutture sono sul filo del collasso.
La legge colpisce anche gli immigrati — richiedenti asilo, vittime di tratta, rifugiati — esclusi dall’accesso alle cure. Un risparmio apparente che si rivelerà un boomerang: l’assenza di giovani immigrati sani nel sistema farà lievitare i costi delle polizze per un’America sempre più vecchia e malata. Perfino Medicare, il programma per gli over 65, subisce un colpo durissimo: 490 miliardi di dollari in meno nei prossimi anni, con buona pace delle promesse elettorali.
La verità è che l’America di Trump taglia la sanità e salva le armi. Mentre si sottraggono cure a un disabile o a un anziano, le lobby delle armi continuano a ricevere appoggio, protezioni normative e finanziamenti indiretti. L’America che uccide col fucile a pompa ha più tutele di quella che muore in un letto d’ospedale.
In questo scenario desolante, colpisce il silenzio complice di molti parlamentari repubblicani: persino chi, come il medico e deputato Greg Murphy, aveva espresso forti perplessità, ha finito per votare la manovra. È il trionfo del cinismo politico, dove la fedeltà al leader vale più della coscienza professionale o del giuramento di Ippocrate.
«I tagli a Medicaid uccideranno» ha detto Molly Zenkler, infermiera in un ospedale del North Carolina. Ed è difficile darle torto. Le statistiche lo confermano: ogni barriera in più all’accesso alle cure si traduce in morti evitabili, in sofferenze non necessarie, in solitudine e povertà medica.
Il dramma è che tutto ciò accade sotto i riflettori, in diretta streaming, con la regia di una comunicazione spettacolarizzata che riduce la sofferenza umana a uno sfondo sbiadito. Lo Studio Ovale come teatro, la firma presidenziale come atto performativo. E intanto, fuori da quelle tende lucide, c’è chi piange perché non potrà più permettersi un farmaco, una TAC, una carrozzina.
Non basta più indignarsi. Serve resistere, denunciare, opporsi con coraggio a questa deriva. Perché in gioco non c’è solo un pezzo di bilancio federale. C’è l’anima stessa della società americana: quella che prometteva libertà e giustizia per tutti, ma oggi rischia di consegnarsi al mercato e di abbandonare i più deboli lungo la strada.
Trump la chiama “beautiful”. Ma questa legge, per chi non ha un conto offshore o un’assicurazione privata, è solo una condanna.