Con la decima e l’undicesima Congregazione Generale dei Cardinali, il Collegio si prepara al Conclave del 7 maggio con spirito di preghiera e confronto. Tra i temi affrontati: evangelizzazione, povertà, unità ecclesiale, profilo del futuro Papa e responsabilità davanti al mondo.
Il cuore della Chiesa batte forte in questi giorni in Vaticano. La decima Congregazione Generale dei cardinali, svoltasi questa mattina alle 9:00, ha riunito 179 cardinali, di cui 132 elettori. Un momento iniziato con la preghiera e scandito da 26 interventi, segno di un collegio vivo e coinvolto. Il tema dominante è stato la missione della Chiesa nel mondo di oggi: «una Chiesa che non si ripiega su sé stessa, ma accompagna ogni uomo e ogni donna verso il mistero vivo di Dio». Un richiamo forte alla natura missionaria del Vangelo.
Nelle ultime sessioni, come confermato dalla Sala Stampa vaticana, si è parlato della necessità di una rinnovata evangelizzazione, della sfida del relativismo e della solitudine esistenziale, ma anche della situazione internazionale, della pace e della guerra, della famiglia e dell’educazione dei figli. Il diritto canonico e il ruolo dello Stato della Città del Vaticano sono stati menzionati come strumenti da mettere sempre al servizio della comunione ecclesiale. Ma il centro è stato il volto del futuro Papa: pastore vicino alla vita concreta delle persone, guida spirituale e ponte tra le diverse culture e fragilità del nostro tempo, capace di sostenere un’umanità disorientata.
Toccante il ricordo condiviso da alcuni cardinali della preghiera di Papa Francesco durante la pandemia: «una porta aperta di speranza nel tempo della paura», come è stata definita. Il suo esempio di prossimità, anche nel dolore, ha lasciato un segno profondo.
Particolare enfasi è stata data al ruolo della Caritas, chiamata non solo a soccorrere ma a difendere i poveri, con coraggio e coerenza evangelica. Uno dei cardinali ha sottolineato la forte presenza dei giornalisti in questi giorni in Vaticano, «segno che il Vangelo conserva ancora una forza di senso nel mondo di oggi» – ma anche una responsabilità per la Chiesa.
Tra i testi conciliari evocati, la Dei Verbum è risuonata come nutrimento e luce per il Popolo di Dio. Così come la celebrazione eucaristica è stata ricordata come luogo della Presenza viva di Cristo, senza mai dimenticare la sua presenza nei poveri.
Sul piano logistico, è stato comunicato che sabato 3 maggio il Camerlengo ha proceduto al sorteggio delle stanze: tutti i cardinali elettori alloggeranno tra la Domus Sanctae Marthae e l’adiacente “Santa Marta vecchia”. I lavori nella Cappella Sistina e nei due alloggi sono in via di completamento, con la messa in sicurezza curata dalla Gendarmeria Vaticana. I 133 cardinali elettori sono ora tutti presenti a Roma.
Oggi pomeriggio, dalle ore 17:00 alle 19:00, si terrà l’undicesima Congregazione. Alle 15:00 nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico ha avuto luogo il giuramento degli officiali e degli addetti al Conclave, ecclesiastici e laici, come previsto dall’Ordo Rituum Conclavis.
In questo clima di discernimento e corresponsabilità, il Collegio cardinalizio si avvicina al Conclave. Si attende un’elezione breve, ma soprattutto spiritualmente intensa. Perché – come ha ricordato un padre sinodale – “il successore di Pietro non si cerca tra i grandi della terra, ma tra quelli che sanno inginocchiarsi davanti al dolore dell’uomo e al mistero di Dio”.
I NUMERI DEL CONCLAVE
- Data di inizio: 7 maggio 2025
- Cardinali elettori: 133
- Età massima per votare: 80 anni (secondo Ingravescentem aetatem, Paolo VI, 1970)
- Luogo del Conclave: Cappella Sistina
- Alloggi elettori: Domus Sanctae Marthae e “Santa Marta Vecchia”
- Modalità di voto: Scrutinio segreto, schede cartacee
- Maggioranza richiesta: Due terzi dei voti
- Massimo consentito di elettori: 120 (ma oggi derogato, come già avvenuto in altri conclavi)
- Lingua liturgica: Latino
- Durata media storica di un conclave: da 1 a 5 giorni
- Ultimo conclave: marzo 2013 (elezione di Papa Francesco)