Il possibile ritrovamento dei resti di padre Paolo Dall’Oglio in una fossa comune nei pressi di Raqqa, in Siria, riapre una ferita mai rimarginata. Dodici anni dopo il suo rapimento, la notizia — ancora da confermare — invita a riflettere sull’eredità spirituale e profetica di un uomo che ha incarnato il dialogo interreligioso fino al martirio. 

Il corpo e il mistero

Il 3 giugno 2025, il settimanale Oggi ha riportato la notizia del ritrovamento di un cadavere in abiti religiosi in una fossa comune vicino a Raqqa, area un tempo controllata dallo Stato Islamico. Il vescovo armeno-cattolico di Qamishlie, mons. Antranig Ayvazian, ha comunicato l’informazione al nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari, che ha confermato di essere stato informato, pur sottolineando la mancanza di certezze sull’identità del corpo. La sorella di padre Paolo, Francesca Dall’Oglio, ha espresso scetticismo, ricordando che il fratello indossava abiti civili al momento del rapimento . 

Una vita per il dialogo

Nato a Roma nel 1954, padre Paolo Dall’Oglio è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1975. Negli anni ’80 ha riscoperto e restaurato il monastero di Mar Musa, fondando nel 1992 la comunità monastica Al-Khalil, dedicata al dialogo islamo-cristiano. Espulso dalla Siria nel 2012 per le sue posizioni a favore della rivoluzione siriana, è tornato clandestinamente nel paese nel 2013 per negoziare la liberazione di ostaggi, venendo rapito a Raqqa il 29 luglio dello stesso anno . 

Il silenzio e la speranza

Negli anni successivi al rapimento, sono emerse varie notizie non confermate sulla sorte di padre Paolo. La sua famiglia e la comunità internazionale hanno mantenuto viva la speranza, mentre il Vaticano e la Compagnia di Gesù hanno continuato a ricordare il suo impegno per la pace e il dialogo. Nel 2023, papa Francesco ha scritto la prefazione di un libro dedicato a padre Paolo, sottolineando il suo esempio di fede e coraggio.

Un’eredità viva

Indipendentemente dalla conferma dell’identità dei resti ritrovati, l’eredità di padre Dall’Oglio rimane viva. La sua testimonianza di dialogo interreligioso, il suo impegno per la giustizia e la pace, e il suo amore per la Siria e il suo popolo continuano a ispirare credenti e non credenti. Il suo esempio ci ricorda che il vero dialogo nasce dall’ascolto, dalla comprensione e dal rispetto reciproco. 


Nota: Le informazioni contenute in questo articolo si basano sulle notizie disponibili al 3 giugno 2025 e potrebbero essere soggette a ulteriori verifiche e aggiornamenti.