Un contributo francescano a un trattato di politica economica decoloniale
Il libro – firmato da Luciano Vasapollo insieme a Rita Martufi , Mirella Madafferi e altri contributori, si presenta come un corposo trattato di analisi politico-economica decoloniale per la Tricontinental del Pluripolarismo. L’intento dichiarato è di offrire strumenti analitici per comprendere le dinamiche di capitale, crisi, guerra, imperialismo e transizioni globali verso un pluripolarismo.
C’è un momento, nel grande frastuono della geopolitica, in cui i libri provano a fare ciò che la politica spesso non osa: cambiare lo sguardo. NOUS – Trattato di analisi politico-economica decoloniale per la Tricontinental del Pluripolarismoappartiene a questa rarissima famiglia di opere che non si accontentano di descrivere il mondo, ma pretendono di rifarlo da capo. È un volume che sta a metà strada tra un atlante e un manifesto, tra una diagnosi storica e un poema civile.
Che piaccia o no, l’ambizione è titanica: denunciare la logica di un capitalismo globale che, nelle sue vene, porta ancora il sangue antico della colonizzazione; mostrare come, dal Pacifico all’Africa, dalle Ande al Mediterraneo, la lotta per la dignità non sia finita; tratteggiare infine l’idea – scandalosa per molti, liberante per altri – che il futuro non debba più parlare una sola lingua.
In questo mosaico di analisi economiche, genealogie del potere, letture geostrategiche e speranze pluripolari, sorprende incontrare – a un certo punto – un uomo vestito di saio.
E proprio lì, dove lo sguardo sembra destinato a restare imbrigliato tra grafici, termini tecnici e neologismi militanti, NOUS svela la sua vena più inattesa: una vena di profezia.
Il capitolo di Padre Alfonso Bruno – San Francesco d’Assisi, la sua economia, i poveri, la misericordia e la giustizia – entra nel libro come una finestra che si spalanca in una stanza troppo satura di analisi.
Non contraddice il progetto complessivo: lo completa. Non attenua la radicalità del discorso: la radica più profondamente.
È come se il volume, dopo aver mostrato al lettore la mappa delle ingiustizie globali, gli ricordasse la domanda essenziale: e adesso, quale volto dell’uomo vogliamo proteggere?
L’operazione che Padre Bruno compie è raffinata e allo stesso tempo disarmante: restituisce Francesco d’Assisi al suo posto naturale – non un santo oleografico, ma un anticonformista radicale della storia economica. Un uomo che, otto secoli fa, intuì ciò che oggi l’ecologia integrale di Papa Francesco ha rimesso al centro: che non c’è economia senza etica, non c’è mercato senza giustizia, non c’è sviluppo senza misericordia.
E soprattutto: non c’è libertà dove c’è possesso.
Dentro le pagine del suo capitolo, il Poverello non è un’icona, ma un paradigma.
Francesco come decostruzione dell’homo oeconomicus.
Francesco come critica vivente al consumismo e alla competizione.
Francesco come “decolonizzazione” dell’immaginario, prima ancora che della terra.
Nella lettura che Bruno propone, la povertà francescana non è una rinuncia, ma un’apertura: è togliere peso al mondo per restituirgli respiro.
È sottrarre l’uomo alla logica del profitto per restituirlo alla logica del dono.
È ricordare alla Tricontinental del pluripolarismo – e a tutti noi – che la vera rivoluzione non è mai contro qualcuno, ma per qualcuno: i poveri, gli scartati, i senza-nome.
Il suo testo dialoga con The Economy of Francesco, la grande intuizione del Pontefice del 2019, e con le nuove generazioni che cercano un’economia più sobria, più creativa, più umana. Ma soprattutto, offre a NOUS ciò che rischiava di mancargli: un’anima.
NOUS è un libro che smaschera le contraddizioni del capitalismo globale.
Il contributo di Padre Alfonso Bruno è il capitolo che indica cosa mettere al posto delle macerie.
Gli autori del trattato mostrano la diagnosi; Bruno ricorda la terapia.
Gli uni denunciano la malattia del mondo; l’altro evoca una guarigione possibile.
Gli uni parlano di poteri, imperi, domini; l’altro introduce un linguaggio dimenticato: misericordia, giustizia, fraternità.
È il passaggio dal freddo al caldo, dal grafico al volto, dall’economia alla storia vivente.
Alla fine della lettura, resta una sensazione precisa: che un libro così non poteva non incontrare Francesco d’Assisi.
E che senza quel capitolo, la gustosa torta dell’opera sarebbe rimasta senza la ciliegina della spiritualità.
Perché criticare il mondo non basta. Il passo difficile – il passo francescano – è cambiare l’uomo.
È ricordargli che, prima di essere consumatore, produttore, cittadino o suddito di qualche impero, resta sempre e comunque una cosa sola: un fratello.
