Vocazioni, fiducia e bellezza nella domenica del Buon Pastore
Che la prima domenica del ministero di Leone XIV coincidesse con quella del Buon Pastore, nel cuore del tempo pasquale, ha il sapore di un segno. Un dono della Provvidenza. Un’indicazione chiara per comprendere la vocazione profonda di questo Papa: essere, come Cristo, pastore che conosce, ama e guida il suo gregge.
E proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra il Buon Pastore, il Vangelo (Giovanni 10) ha risuonato forte in Piazza San Pietro: “Io conosco le mie pecore ed esse ascoltano la mia voce”.
Sul volto del nuovo Pontefice, emozione e chiarezza:
“Questa domenica è da 61 anni dedicata alla Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Per me, è una gioia e una grazia incominciare questo servizio pregando con voi e con tutta la Chiesa per coloro che il Signore chiama a seguirlo più da vicino”.
Con voce ferma ma paterna, Leone XIV ha rivolto un appello semplice e diretto:
“Ai giovani dico: non abbiate paura! Non abbiate paura di seguire Gesù, di ascoltare la sua voce. È una voce che chiama alla libertà e alla gioia. La vocazione è un dono, non un peso.”
Nel tono del Papa, un’eco profonda delle parole che san Giovanni Paolo II aveva gridato dal medesimo balcone nel 1978, e il riverbero affettuoso dello stile missionario di Papa Francesco. Di quest’ultimo, Leone XIV ha richiamato il messaggio per la Giornata odierna: “Accogliere e accompagnare i giovani nelle loro scelte di vita”.
Poi l’accento sulle comunità: “C’è bisogno di comunità che sappiano ascoltare, incoraggiare, testimoniare. Dove i giovani possano trovare modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli”.
Un invito, dunque, alla responsabilità ecclesiale. La vocazione non nasce nel vuoto, ma in un terreno preparato, in una Chiesa che sa essere madre e maestra.
Oltre trentamila pellegrini gremivano Piazza San Pietro, tra cui numerosi giovani, famiglie e consacrati. Tra loro anche le centinaia di rappresentanti del Giubileo delle bande musicali e degli spettacoli popolari. “Vi saluto con affetto – ha detto il Papa – e vi ringrazio perché con la vostra musica e le vostre rappresentazioni allietate la festa del Buon Pastore”.
Nel momento dei saluti finali, Papa Leone XIV ha rivolto un appello alla pace, che ha commosso la piazza e il mondo:
“In questi giorni in cui ricorre l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, sento il dovere di dire ancora una volta, con forza: Mai più la guerra!”
Con voce dolente, ha continuato:
“Porto nel cuore le sofferenze del martoriato popolo ucraino. Si arrivi presto a una pace giusta, autentica e duratura. Siano liberati i prigionieri e i bambini deportati possano tornare alle loro famiglie.”
Il Papa ha poi aggiunto:
“Mi addolora anche quanto continua ad accadere nella Striscia di Gaza. Cessi immediatamente il fuoco. Si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi.”
Parole forti anche sull’Asia meridionale:
“Ho accolto con soddisfazione il cessate il fuoco tra India e Pakistan e auspico che, attraverso i prossimi negoziati, si giunga a un accordo durevole.”
E infine, un grido che è diventato invocazione universale:
“Ma quanti altri conflitti ci sono nel mondo, spesso dimenticati o ignorati. Affidiamo tutto alla Regina della Pace, perché ottenga da Gesù il miracolo della pace.”
Nel congedarsi, il Pontefice ha rivolto un pensiero tenero e personale:
“Oggi in Italia e in tanti altri Paesi si celebra la Festa della Mamma. Mando un caro saluto a tutte le mamme, con una preghiera per loro e per quelle che sono già in cielo. Buona festa a tutte le mamme!”