DOSSIER: Con l’ingresso della nave Sea-Eye 4 nella flotta di Mediterranea Saving Humans, il Mediterraneo centrale si prepara ad accogliere una nuova presenza di salvataggio civile. La nave, più grande e attrezzata della storica Mare Jonio, porterà a termine la sua prima missione a fine giugno. A bordo non solo mezzi e strumenti, ma anche l’ideale di una fraternità possibile. A confermarlo è la notizia che oggi, 30 maggio 2025, Papa Leone XIV riceve in udienza i rappresentanti di Mediterranea e di altre ONG impegnate nel soccorso dei migranti.

 La voce dei salvati: Malik, testimone di umanità

«Sul mare ho imparato cosa vuol dire essere visto»: la testimonianza di Malik, 23 anni

«Mi chiamo Malik, ho 23 anni e vengo dalla Guinea. Quando mi hanno salvato, ero sicuro che sarei morto. Sul barcone eravamo in 46. Il motore si è spento dopo poche ore. Abbiamo aspettato tre giorni. Non avevamo più acqua».

Malik è stato soccorso nel settembre 2020 da una nave civile. Oggi vive in Piemonte, lavora come saldatore. Ricorda: «Mi hanno guardato negli occhi, non come un numero, ma come un uomo».

«Se aiutare chi sta per morire è un crimine, allora io sono testimone di un crimine bellissimo. Mi hanno restituito la vita».

Il coraggio delle madri: la voce di Amina

«Pregavo il Dio di mia madre»: la voce di Amina, 29 anni, madre e rifugiata

«Mi chiamo Amina, ho 29 anni e sono arrivata dalla Somalia. Quando sono salita sul gommone, tenevo in braccio mio figlio di due anni. Mio marito era stato ucciso. Avevo solo una borsa e una bottiglia d’acqua».

Soccorso e salvezza sono arrivati nel 2021 dalla nave Mare Jonio. Oggi vive a Palermo e lavora in un hotel.

«Una volontaria mi ha sorriso. Quel sorriso è stato il primo segno di pace dopo mesi di guerra».

Il Vangelo naviga ancora: Fratelli tutti e la rotta del Papa

Nel pensiero sociale di Papa Francesco, poi ripreso da Leone XIV, la fraternità universale è una via concreta per riconoscere nell’altro un fratello da salvare, non una minaccia da contenere. Fratelli tutti (2020) resta una bussola morale:

«Ogni straniero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo» (FT, n. 84).

Le ONG del mare incarnano questa logica evangelica. La Chiesa, ricevendole, afferma che la dignità umana è inviolabile. Leone XIV, in continuità con il magistero di Francesco, rafforza una pastorale dell’accoglienza fondata sulla concretezza.

«Nessuna barca è clandestina, se a bordo c’è un essere umano», ha detto il Pontefice pochi giorni fa.

Un diritto in discussione: il caso Albania e la sentenza della Cassazione

Proprio mentre Mediterranea annuncia la nuova missione, la Corte di Cassazione italiana rinvia alla Corte di giustizia UE due casi relativi ai centri per migranti in Albania. Il dubbio: il trattenimento in strutture come quella di Gjader sarebbe contrario alle direttive europee su accoglienza e rimpatri. In attesa della decisione di Lussemburgo, ogni domanda d’asilo presentata da lì potrebbe imporre il ritorno in Italia. Il principio è chiaro: la libertà personale e il diritto d’asilo non possono essere sospesi con protocolli politici.

Un futuro che comincia dal mare

La nuova nave Mediterranea, la testimonianza di Malik e Amina, l’ascolto del Papa e il richiamo alla legalità costituzionale ci ricordano una verità semplice: il Mediterraneo non è solo un confine, ma un grembo. Un luogo dove, tra morte e speranza, rinasce l’umano. La Chiesa veglia, e lo fa con la parola e con i gesti. Leone XIV accoglie, ascolta e orienta. E nella notte del nostro tempo, è ancora possibile vedere una luce.