La Messa all’alba, l’aperitivo spirituale, le catechesi in spiaggia, le letture del Vangelo al tramonto. L’estate non sospende la fede: la rilancia dove la vita si fa più aperta e in cerca di senso. E le parrocchie, da Rimini a Riccione, si reinventano come comunità missionarie balneari.

C’è chi torna dalla notte in discoteca, chi corre all’alba lungo la battigia, chi si stende al sole leggendo un romanzo. E poi c’è chi, nel pieno della stagione turistica, sceglie di sedersi sulla sabbia, in cerchio, con la Bibbia aperta. Succede ogni estate, sempre più spesso, sulle coste italiane: la pastorale sotto l’ombrellone è ormai una consuetudine diffusa, che attira turisti, curiosi, famiglie intere. È il segno che il Vangelo non va in vacanza. Anzi: trova nuove strade e nuovi linguaggi proprio là dove la vita rallenta e le persone si rendono più disponibili ad ascoltare.

In molte località della Riviera – dalla Romagna alla Campania, dalla Sicilia alla Liguria – le parrocchie si aprono a una vera e propria missione balneare: celebrazioni all’aperto, catechesi al tramonto, incontri in piazza, iniziative culturali e spirituali per ogni età. A Rimini, per esempio, ogni domenica mattina si può partecipare alla Messa in spiaggia, anche all’alba, a piedi scalzi, davanti al mare. Le lodi mattutine, alle 7.30 presso il Bagno 107 di Riccione, sono un altro segno tangibile di una fede che si radica nella vita quotidiana. Non mancano i “Vangeli sotto l’ombrellone” a Viserba e Bellaria, gli “aperitivi di preghiera” in Valconca, le celebrazioni serali alle 20.30 pensate appositamente per chi in spiaggia ci resta fino al tramonto. Una liturgia che si adatta ai ritmi del mare, senza per questo perdere profondità o sobrietà.

Tra le iniziative più originali ci sono i “Lunedì di Viserba”: una rassegna di incontri, spettacoli e testimonianze che ogni settimana anima la piazza Pascoli della località romagnola. Qui la parrocchia passa dai 4.000 residenti invernali ai 15.000 estivi, e l’accoglienza diventa evangelizzazione. Quest’anno si è parlato di immigrazione, carcere, Giubileo, pace, famiglie ferite, sinodalità, con ospiti come Nello Scavo, Stefano Zamagni e Serena Noceti. Anche il vescovo Nicolò Anselmi non ha voluto mancare: spesso è tra i partecipanti dei mercoledì in spiaggia, per leggere e commentare il Vangelo della domenica successiva.

Misano Monte si svolge invece l’“AperiPrega”: si arriva con un telo da picnic, si condivide il cibo, ma anche un momento di silenzio, di ascolto, di riflessione. Don Ugo Moncada spiega: «Non è solo un’occasione di fraternità. È un modo per nutrire corpo e anima, per incontrare Dio là dove la gente vive e si ritrova». A Igea Marina, infine, si porta il Vangelo nei bar, negli hotel, nei circoli sportivi, con momenti brevi ma intensi di spiritualità informale. E le Messe al tramonto diventano “soste d’anima” in una giornata segnata da mare e sole.

Non è solo folklore liturgico né un’animazione da oratorio per turisti. Quella estiva è, a tutti gli effetti, una pastorale della soglia: parla al cuore di chi, magari lontano dalla fede durante l’anno, in vacanza trova spazio per porsi domande. È Chiesa in uscita, come desiderava Papa Francesco, capace di incontrare le persone fuori dai luoghi canonici, di ascoltare, accogliere e proporre senza forzare. È un laboratorio missionario, dove si sperimenta con audacia, ma anche con rispetto, la forza semplice del Vangelo.

E forse è proprio questo il messaggio più forte che arriva dalle spiagge italiane: in un tempo in cui la pratica religiosa appare in calo, ci sono ancora esperienze che sorprendono e convertono. Anche solo per un momento. Basta una preghiera al tramonto, una Messa all’alba, un versetto del Vangelo ascoltato insieme. Con il vento che soffia e la sabbia che scotta, Dio parla. E chi ha orecchi, ascolti. Anche sotto l’ombrellone.

mappa pastorale balneare