L’incontro del 5 giugno tra Papa Leone XIV e la Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori rappresenta un momento cruciale: la Chiesa afferma la volontà di andare oltre la semplice lotta agli abusi sessuali, per intercettare e contrastare anche quelle «forme di potere camuffate da devozione» che feriscono l’anima e la libertà interiore.

Il cardinale Fernández, nel proporre l’inserimento dell’«abuso spirituale» nel Codice di Diritto Canonico, ha focalizzato l’attenzione sulla manipolazione della fede a fini sessuali. Una proposta necessaria, ma solo un primo passo: perché ci sono forme di violenza meno visibili, ma altrettanto devastanti.

Casi paradigmatici: carisma, dipendenza e controllo delle risorse

Organizzazioni segnate dalla mistica del fondatore sono spesso caratterizzate da un forte legame emotivo-spirituale, che può trasformarsi in controllo autoritario:

  • Marcial Maciel dei Legionari di Cristo: un potere costruito con fondi milionari e segreti voti d’obbedienza, protetto da un sistema di omertà ecclesiale.
  • Stefano Manelli: un governo autocratico e familistico perpetuato oltre le scadenze canoniche; critiche a Papi e vescovi con resistenza ai commissari apostolici. Incitazione alla ribellione e azione divisoria tra frati, suore e laici[1]. Disponibilità decisionale autonoma sui beni e abusi sulle persone giustificati da complesso di superiorità insieme a deliri mistici e sedicente rapporto privilegiato con Padre Pio.
  • Luis Fernando Figari e il Sodalitium: una comunità peruviana dove donazioni, regole severe e manipolazione delle coscienze hanno alimentato abusi di ogni tipo.
  • Thomas e Marie-Dominique Philippe: una spiritualità privata usata per instaurare rapporti di dipendenza (anche sessuale) tra le loro seguaci.

Le dinamiche in comune

I casi citati mostrano strutture simili:

  • Carisma trasformato in autorità

Il legame emotivo e spirituale verso il fondatore si traduce in obbedienza totale.

  • Controllo economico

Donazioni e patrimoni diventano strumenti per sostenere la comunità e rafforzare il carisma.

  • Isolamento e dipendenza

Viene imposto un clima in cui razionalità, autonomia e critica vengono soffocate.

  • Strumentalizzazione dei sacramenti

Voti, confessioni, rituali religiosi usati per imporre fedeltà e silenzio.

Per una normativa efficace

Affinché il reato di abuso spirituale sia realmente efficace, la Chiesa deve:

  1. Definirlo in modo ampio, includendo tutte le forme di manipolazione del potere — economico, emotivo o rituale.
  2. Regolare i patrimoni delle nuove comunità, per evitare che diventino leve di soggezione personale.
  3. Formare confessori e superiori, affinché riconoscano i segnali dell’abuso, anche simbolico o affettivo.
  4. Organizzare strutture di tutela credibili, in grado di accogliere segnalazioni da chiunque — laico, religioso o suora — senza timore di subire pressioni o isolamento.

Papa Leone XIV ha l’opportunità di inaugurare una Chiesa che non si limiti a punire il male evidente, ma impedisca anche che la fede diventi diritto sacro dall’esterno. Una Chiesa dove la venerazione non si trasforma in obbedienza servile e dove le comunità nascano e crescano libere da credi imposti. In questo nuovo modo, la grazia tornerà a essere dono e non merce di scambio.


[1] Mentre i frati hanno ora un nuovo governo in perfetta sintonia con la Chiesa, le suore purtroppo rimangono commissariate essendoci al loro interno una minoranza influente specie di italiane ancora sotto la sudditanza psicologica del fondatore. Per i frati, tuttavia, continuano le vessazioni del Manelli sulla questione dei beni per mezzo di continui ricorsi ai provvedimenti della Magistratura. Questo per sabotare – si immagina  secondo lo spirito del  Manelli – il recupero delle temporalità e il mantenimento delle opere missionarie e caritative.