Maria guida la Chiesa oltre le prove, tra Quito, Fatima e il cuore di ogni credente
L’8 maggio 2025, quando il neoeletto Papa Leone XIV si è affacciato dalla loggia di San Pietro e ha semplicemente recitato l’Ave Maria, molti hanno capito che non si trattava di un gesto formale, ma dell’annuncio di un pontificato affidato fin da subito a Maria.
Quel nome, “Leone”, non si sentiva più da oltre un secolo. E non è sfuggito ai mariologi più attenti che proprio Leone XIII, eletto nel 1878, è stato protagonista — secondo una tradizione spirituale diffusa — di una visione interiore in cui Dio avrebbe concesso a Satana un secolo di prova contro la Chiesa. E se quel secolo si fosse concluso proprio ora? È quanto ha lasciato intendere sui suoi social padre Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, parlando di un tempo nuovo che potrebbe aprirsi con Papa Leone XIV.
Un tempo difficile alle spalle?
Da quella presunta visione di Leone XIII in poi, la Chiesa ha attraversato guerre mondiali, crisi morali, persecuzioni ideologiche, ferite nella sua stessa credibilità. Una vera e propria “notte spirituale” che ha coinvolto pastori e fedeli, scuotendo le fondamenta del messaggio cristiano in molte parti del mondo.
Ora, però, si intravede una nuova alba. Leone XIV — uomo mite, religioso agostiniano, missionario in Perù durante anni di violenza e povertà — non porta con sé l’immagine del riformatore autoritario, ma quella del padre che ascolta, accompagna e si affida a Maria come guida per il futuro.
Come ha detto padre Cecchin: «Maria è la porta del futuro, non una nostalgia del passato».
Le profezie di Quito e la speranza mariana
Molto prima di Fatima, nel XVII secolo, la Madonna era apparsa in Ecuador, a Quito, a una suora chiamata Mariana de Jesús Torres. In quelle rivelazioni, oggi molto studiate, Maria parlava di un tempo futuro in cui la Chiesa avrebbe affrontato una grande crisi: perdita della fede, smarrimento morale, attacchi interni ed esterni. Ma annunciava anche la venuta di un “prelato molto caro al mio Cuore”, che avrebbe riportato luce e verità nella Chiesa.
Papa Leone XIV non è certo un messia, ma il suo profilo spirituale — umile, mariano, internazionale — richiama non pochi tratti di quella profezia. E il suo pontificato inizia sotto il segno della Madonna, in un momento in cui il mondo ha fame di pace e la Chiesa sete di riconciliazione.
Maria non è un’aggiunta: è l’anima della Chiesa
Il Concilio Vaticano II lo ha detto chiaramente: Maria è parte del cuore stesso della Chiesa, non un’appendice devozionale. È il modello della fede vissuta, dell’ascolto della Parola, della missione vissuta con amore e senza clamore.
Lo ricorda la Lumen gentium, la grande costituzione del Concilio:
«Maria è segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio» (LG 68).
Per il teologo Gian Matteo Roggio, «non si può parlare della Chiesa senza parlare anche di Maria». E per Salvatore Perrella, altro grande mariologo, Maria non è solo un esempio, ma un criterio per capire se la Chiesa sta vivendo davvero secondo il Vangelo o no.
Questa è anche la prospettiva della tradizione francescana, con san Francesco d’Assisi, Duns Scoto e san Massimiliano Kolbe. Scoto ha mostrato che Maria è stata pensata da Dio fin dall’eternità come la prima redenta, preservata dal peccato per essere madre del Redentore. Kolbe, invece, l’ha amata fino al martirio, vedendo in Lei l’Immacolata che guida dolcemente l’umanità verso il cuore di Dio, cioè strumento purissimo attraverso cui Dio agisce nel mondo.
Un Papa che affida il futuro a Maria
Il Papa non ha ancora parlato molto. Ma quella semplice Ave Maria, pronunciato la sera dell’elezione, dice più di mille discorsi. È un atto di affidamento. È come se ci dicesse: “Non temete. Maria è con noi. E con Lei possiamo camminare nella notte del mondo, verso una nuova luce”.
Nel tempo delle guerre, delle divisioni, dei conflitti ideologici, una Chiesa mariana e mite potrebbe davvero essere il segno di un futuro diverso, il segno di una speranza che non delude.
Il cuore che trionfa
Il Cuore Immacolato di Maria, secondo il messaggio di Fatima, non trionferà con la forza, ma con la fede, la preghiera, la bontà, la carità quotidiana di milioni di cristiani semplici, che scelgono la pace, il perdono, la giustizia. Con Leone XIV, forse, questo tempo sta iniziando.
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