Un video fake ha attribuito a Papa Leone XIV un lungo discorso in inglese rivolto a Ibrahim Traoré. Ma anche il presunto messaggio iniziale del presidente del Burkina Faso era falso. Un doppio inganno orchestrato con l’intelligenza artificiale per colpire la Chiesa e l’Europa.
È durato settimane il fraintendimento generato da un video che su YouTube attribuisce al presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traoré, un lungo messaggio rivolto a Papa Leone XIV, in un inglese fluente e articolato. Un discorso che non è mai stato pronunciato. Come se non bastasse, nei giorni successivi è comparso un secondo video, ancora più sofisticato, in cui Leone XIV risponde a Traoré con parole solenni, dense di richiami profetici e citazioni bibliche. Ma anche questo secondo messaggio era un falso: ricreato interamente con l’intelligenza artificiale, sovrapponendo immagini reali del Papa all’audio fittizio, modellato con la tecnica del morphing vocale e labiale.
Entrambi i contenuti – diffusi da canali come “Pan African Dreams” e “Nou se Legliz” – sono frutto di una regia coordinata che ha tratto in inganno migliaia di utenti, alimentando la narrazione di un dialogo simbolico tra l’Africa postcoloniale e la Chiesa cattolica, incarnata dal nuovo Papa statunitense. Persino la BBC News ha inizialmente dato spazio alla vicenda, salvo poi ritirare la notizia una volta chiarita la natura artificiale del materiale.
Una messinscena costruita in due atti
L’apparente scambio tra Traoré e Leone XIV è nato dunque da due messaggi, entrambi costruiti a tavolino. Il primo – attribuito a Traoré – presenta il presidente burkinabé come un portavoce del dolore e del riscatto dell’intero continente africano. Il secondo – presentato come risposta del Papa – riconosce in Traoré una “voce profetica”, una “lama di giustizia” contro l’abbandono e lo sfruttamento.
Ma chi conosce la realtà dei fatti, sa bene che qualcosa non torna. Ibrahim Traoré è un giovane leader militare, salito al potere con un colpo di Stato nel 2022. La sua comunicazione pubblica è scarna, incerta anche in francese – la lingua ufficiale del Burkina Faso – e pressoché inesistente in inglese. L’idea che abbia composto e pronunciato un discorso complesso in inglese, con una proprietà linguistica e simbolica di quel livello, è francamente inverosimile.
Allo stesso modo, è quantomeno singolare che si sia attribuito a Leone XIV – peraltro madrelingua inglese – un discorso lunghissimo, reiterativo, pieno di enfasi retoriche, ripetuto sempre con le stesse immagini e i medesimi movimenti labiali. Come già rilevato in un recente corso di pastorale della comunicazione presso la Pontificia Accademia Mariana Internationalis, sono numerosi gli indizi tecnici che tradiscono la natura fake del messaggio: lo stesso gesto ripetuto, le stesse due pagine girate per quasi quaranta minuti, l’audio senza variazioni reali, la sovrapposizione audio-video disallineata.
La pista geopolitica: il Sahel, la Russia, e la “nuova colonizzazione”
Non siamo di fronte a una semplice bufala. L’operazione rivela un intento preciso: mettere in cattiva luce la Chiesa e screditare l’Europa, alimentando lo scontento e l’irritazione in ampie fasce della società africana. È una forma sottile e insidiosa di neocolonialismo digitale. In questo gioco di specchi, non è da escludere l’influenza di attori esterni come la Russia, oggi molto attiva nella fascia del Sahel.
Mosca, attraverso strumenti paramilitari e digitali, ha già sostituito la Francia in vari contesti africani. E il Patriarcato ortodosso russo – sempre più assimilato alla funzione statale del regime putiniano – ha tutto l’interesse a screditare la Santa Sede, soprattutto se questa si propone come interlocutrice spirituale globale e difensore della dignità umana.
Traoré, con la sua giovane età, la sua inesperienza politica e il suo carisma da combattente, è il profilo perfetto da utilizzare come simbolo della “nuova Africa” de-occidentalizzata. Le frustrazioni verso Parigi sono reali e storicamente giustificate, ma ciò non autorizza una nuova colonizzazione delle coscienze mediante falsi miti e manipolazioni.
AI: tra minaccia e opportunità
Questi episodi aprono domande non solo geopolitiche, ma anche mediatiche e pastorali. L’intelligenza artificiale ha ormai raggiunto un livello tale da poter alterare la percezione della realtà, creando narrazioni verosimili, emotive e difficili da smascherare. Eppure, come dimostrano le analisi condotte in ambito ecclesiale, accademico e giornalistico, esistono strumenti critici per distinguere il vero dal falso.
La chiave è la formazione. Non basta sapere che l’IA esiste: bisogna saperla leggere. Insegnare come analizzare un video, confrontare le fonti, cercare il contesto. Serve alfabetizzazione mediatica anche nella pastorale, nelle scuole, nei seminari, nelle famiglie.
Come ha ricordato Leone XIV nel suo primo discorso ufficiale: «Senza discernimento, la dottrina diventa indottrinamento; ma senza verità, il dialogo diventa manipolazione». Se vogliamo difendere la verità, dobbiamo renderci capaci di raccontarla meglio dei manipolatori.
Non si può sottovalutare la portata culturale e politica di quanto accaduto. Il nome del Papa, la sua voce, la sua figura sono state messe al servizio di un’intelligenza artificiale piegata a una narrativa costruita, ideologica, ingannevole. Ma la verità, come la luce, filtra sempre.
Il popolo di Dio ha il diritto di essere informato con trasparenza, e la Chiesa ha il dovere di vigilare, discernere e denunciare. Non basta dire “è un falso”: occorre capire perché e per chi è stato costruito. E soprattutto, occorre formare coscienze capaci di leggere il mondo senza lasciarsi sedurre dalle illusioni generate da algoritmi al servizio di interessi occulti.
I canali ufficiali della Santa Sede ricordano che , vista la circolazione su diversi social media di testi attribuiti al nuovo Papa senza l’indicazione della fonte, che tutti i discorsi, gli interventi, i testi di Leone XIV sono consultabili integralmente sul sito Vatican.va. Mentre le notizie sulla sua attività e i suoi videomessaggi sono consultabili in tempo reale sul sito del portale Vatican News, vaticannews.va, disponibili nelle diverse lingue, come pure sul sito del quotidiano vaticano L’Osservatore Romano, osservatoreromano.va.