Il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia aprile 2025, analizza in maniera approfondita i rischi macroeconomici e finanziari, con particolare attenzione al contesto italiano e internazionale. Il documento si focalizza sugli effetti delle tensioni geopolitiche globali, in particolare sull’impatto delle politiche commerciali statunitensi e sulla volatilità dei mercati finanziari. Vengono studiati i principali fattori di vulnerabilità dell’economia italiana, tra cui l’alto debito pubblico e la moderata crescita economica, nonché le dinamiche dei mercati finanziari, del sistema bancario e del comparto immobiliare. Un’attenzione specifica è riservata alle criptoattività e alle sfide poste dalla loro crescente interconnessione con il sistema finanziario tradizionale.
Il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia rappresenta un fondamentale strumento di analisi e monitoraggio delle dinamiche economiche e finanziarie che interessano il Paese, offrendo una panoramica dettagliata sui principali rischi e sulle politiche attuate per garantire la tenuta del sistema finanziario. L’economia mondiale, nel 2024, ha mantenuto un ritmo di crescita moderato, sebbene eterogeneo tra le principali economie avanzate. Gli Stati Uniti hanno registrato un’espansione sostenuta, a differenza dell’area euro, del Regno Unito e del Giappone, che hanno manifestato un andamento più debole. In Cina, nonostante una crescita robusta, si è osservato un rallentamento rispetto agli anni precedenti. Nei primi mesi del 2025, l’economia globale ha iniziato a mostrare segnali di indebolimento, con previsioni di crescita riviste al ribasso, soprattutto dopo l’annuncio, il 2 aprile, di nuovi dazi su tutte le importazioni da parte dell’amministrazione statunitense, con conseguenti ripercussioni sull’economia mondiale. La stabilità finanziaria internazionale è stata messa a rischio dall’incremento della volatilità dei mercati e dal peggioramento delle condizioni finanziarie, che hanno inciso sulla fiducia degli investitori. La correzione delle aspettative di crescita è stata particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove la probabilità di recessione nel 2025 è aumentata significativamente. Anche nell’area dell’euro si registrano segnali di instabilità, con particolare riferimento al mercato obbligazionario, influenzato dalla revisione delle politiche monetarie e dalla riduzione degli acquisti di titoli da parte della Banca Centrale Europea.
La situazione Italiana
L’economia italiana ha risentito delle tensioni globali, pur mantenendo una certa stabilità grazie alla solidità del sistema bancario e alla favorevole posizione creditizia sull’estero. Tuttavia, il debito pubblico elevato e la crescita economica modesta costituiscono elementi di vulnerabilità. Le condizioni dei mercati finanziari italiani, seppur influenzate dalla volatilità internazionale, si sono mantenute nel complesso positive, con una tenuta del differenziale di rendimento tra i titoli italiani e tedeschi. La valutazione del merito di credito del Paese ha mostrato un miglioramento, sostenuto da fattori macroeconomici interni, tra cui la bassa inflazione e la stabilità del mercato del lavoro. Il sistema bancario italiano si caratterizza per una patrimonializzazione elevata, garantita anche dalla riserva di capitale per il rischio sistemico introdotta dalla Banca d’Italia. Nonostante alcuni segnali di rallentamento della redditività, la solidità complessiva degli istituti di credito si conferma, grazie a una gestione prudente del rischio di credito e alla diversificazione delle esposizioni. Un elemento di vulnerabilità permane tuttavia nell’esposizione verso settori industriali maggiormente colpiti dalle dinamiche geopolitiche globali, come quello manifatturiero e dell’automobile. La gestione delle criptoattività rappresenta una nuova sfida per la stabilità finanziaria, in quanto l’interconnessione tra l’ecosistema digitale e il sistema bancario tradizionale potrebbe amplificare i rischi. Nel comparto immobiliare, i prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere, trainati da una domanda sostenuta e dalla disponibilità di credito a condizioni favorevoli. Tuttavia, si osserva un rallentamento del mercato non residenziale, con stabilità dei prezzi ma minore dinamicità delle compravendite. I mercati finanziari italiani hanno risentito delle turbolenze internazionali, manifestando una certa volatilità soprattutto nel segmento obbligazionario ad alto rendimento, dove il rischio di insolvenza delle imprese con basso merito creditizio si è accentuato. Le famiglie italiane, pur beneficiando di un miglioramento della ricchezza finanziaria, potrebbero trovarsi in difficoltà qualora la congiuntura economica dovesse peggiorare, soprattutto in relazione all’eventuale aumento dei tassi di interesse che potrebbe compromettere la sostenibilità dei mutui a tasso variabile. Le imprese, soprattutto nei settori maggiormente esposti al commercio internazionale, affrontano sfide significative legate alla contrazione della domanda estera e alle nuove barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti. La stabilità complessiva del sistema resta garantita dalle politiche di vigilanza attuate dalla Banca d’Italia e dalla solidità del sistema bancario, ma resta comunque necessario un monitoraggio costante dell’evoluzione economica globale e delle sue implicazioni sul sistema finanziario nazionale.
Per approfondire:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/rapporto-stabilita/2025-1/RSF_1_2025.pdf