La prima processione di Leone XIV a piedi da San Giovanni a Santa Maria Maggiore

Roma, sera del Corpus Domini. Il sole tramonta, ma la luce non cala. Una moltitudine commossa segue, in silenzio e in canto, il passo lento e deciso di un uomo vestito di bianco: Papa Leone XIV cammina, a piedi, portando nel cuore e nella voce il Santissimo Sacramento.

Non è la prima volta che un Papa presiede la solenne processione del Corpus Domini. Ma ieri, 22 giugno 2025, è accaduto qualcosa che già molti chiamano “storico”, altri “profetico”: il nuovo Pontefice, eletto da appena due mesi, ha scelto di fare a piedi tutto il percorso, da San Giovanni in Laterano fino a Santa Maria Maggiore, attraversando la città come un pellegrino tra i pellegrini, come un padre in mezzo ai suoi figli.

Una folla in cammino dietro il Corpo di Cristo

Già al tramonto, Piazza San Giovanni si era riempita. Silenziosa, assorta, adorante. Migliaia di persone, giovani e anziani, famiglie e consacrati, turisti e romani, si sono raccolti per celebrare l’Eucaristia con il Papa, che ha tenuto un’omelia intensa e disarmante, capace di unire cielo e terra in un linguaggio comprensibile, carnale, spirituale.

«Cristo è la risposta di Dio alla fame dell’uomo», ha detto il Papa, con la voce ferma e lo sguardo pieno di misericordia.

E poi ha aggiunto con forza:

«Quando ci nutriamo di Gesù, pane vivo e vero, viviamo per Lui… Il Corpus Domini rende la Chiesa stesso corpo del Signore.»

Parole che non si limitano a essere proclamate, ma incarnate. Perché subito dopo la Messa, con un gesto che ha lasciato tutti commossi, Papa Leone XIV ha deposto i paramenti sacri più solenni, ha indossato una semplice mantelletta bianca e ha iniziato, a piedi, la processione.

Il Papa pellegrino del popolo

Nessun papamobile. Nessun trono mobile. Solo piedi che camminano.

L’ostensorio era portato da un diacono, sotto il baldacchino. Il Papa, senza clamori, si è posto dietro, recitando il rosario, alternando canti, sguardi alla gente, e momenti di intenso silenzio.

Molti fedeli hanno pianto. Un giovane ha sussurrato: «È come se Gesù ci camminasse accanto. Non solo nell’Ostia, ma in questo Papa».

Una signora anziana, seduta al bordo del marciapiede, stringeva un santino e ripeteva: «Questo è un Papa che crede davvero in quello che dice… cammina con noi, perché sa che abbiamo fame: fame di Dio, di giustizia, di verità».

Santa Maria Maggiore: il cuore si ferma

Dopo oltre un’ora e mezza di cammino, con la folla che aumentava a ogni passo, la processione è giunta al sagrato di Santa Maria Maggiore, la chiesa tanto amata da Papa Francesco, e ora anche dal suo successore.

Qui, Leone XIV si è inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento e ha pregato in silenzio per lunghi minuti. Nessun discorso, nessuna parola finale. Solo adorazione. Poi ha alzato il Santissimo e ha impartito la benedizione alla città e al mondo.

Nel silenzio irreale che seguiva, si è udito solo un “Amen” sussurrato da migliaia di labbra.

Non un grido, non un applauso. Solo un’unica, grandissima comunione.

Un Papa eucaristico, un Papa per il mondo

La sera del 22 giugno 2025 non sarà ricordata solo per la processione. Sarà ricordata per lo stile. Per il testimoniare più che proclamare, per il camminare prima di insegnare, per il vivere ciò che si predica.

Papa Leone XIV non ha voluto “guidare” la processione: ha voluto parteciparvi. Non si è messo in mostra, ma si è messo in fila, come uno dei tanti. Non ha cercato riflettori, ma ha acceso nei cuori una luce.

Morale spirituale: camminare, condividere, adorare

La sua omelia lo aveva detto chiaramente: «Condividere il pane per moltiplicare la speranza».

E ieri sera, quel pane è stato spezzato anche nel suo passo lento, nelle sue mani giunte, nei suoi occhi lucidi.

In un mondo frantumato dalla fame, dall’indifferenza e dall’odio, il Papa ci ha ricordato che l’unico trono che salva è la croce, e che l’unico cammino che libera è quello fatto con Dio e con i fratelli.