L’incidente è avvenuto l’11 novembre 2025. Il C-130 rientrava in Turchia da una missione in Azerbaigian.
Tragedia nei cieli del Caucaso. Un aereo militare turco si è schiantato lunedì 11 novembre nella regione georgiana di Kakheti, nei pressi del villaggio di Mirzaani, a pochi chilometri dal confine con l’Azerbaigian. A bordo del Lockheed C-130 Hercules vi erano venti militari della Turkish Air Force: nessuno è sopravvissuto.
Il velivolo era partito da Ganja, in Azerbaigian, dove aveva partecipato alle celebrazioni per la vittoria nella guerra del Nagorno-Karabakh. Dopo circa venti minuti di volo, intorno alle 13:19 ora locale (10:19 UTC), l’aereo ha perso contatto con la torre di controllo georgiana e si è inabissato in una zona collinare. I soccorritori hanno raggiunto il relitto oltre un’ora dopo, trovando i corpi carbonizzati delle vittime.
Le autorità turche e georgiane hanno avviato un’inchiesta congiunta. Le prime ipotesi parlano di un guasto tecnico improvviso o di un cedimento strutturale, forse dovuto all’età del velivolo. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto il C-130 perdere quota rapidamente, lasciando dietro di sé una scia di fumo.
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha espresso “profondo dolore per i venti martiri della patria” e proclamato un giorno di lutto nazionale. Anche il premier georgiano Irakli Kobakhidze ha inviato le condoglianze e messo a disposizione esperti per le indagini.
Si tratta del più grave incidente aereo militare turco degli ultimi vent’anni. Le scatole nere sono state recuperate e saranno analizzate ad Ankara. In attesa di risultati certi, resta il dolore per venti vite spezzate e un monito sulla fragilità della sicurezza nei voli militari, anche in tempi di pace.
Il disastro avviene in un momento delicato per la cooperazione militare tra Turchia, Azerbaigian e Georgia, un asse strategico nel Caucaso che garantisce il corridoio energetico verso l’Europa e la presenza turca nella regione.
La tragedia ha così un valore simbolico: mostra quanto fragile resti l’equilibrio in un’area segnata da tensioni etniche, interessi economici e presenza militare.
Ankara ha decretato un giorno di lutto nazionale e ordinato la sospensione di tutte le esercitazioni aeree previste per la settimana. I rottami del C-130 sono stati messi sotto sequestro per consentire agli investigatori turchi di analizzare le scatole nere, già individuate e in fase di recupero.
