Milano è scossa da un terremoto politico e giudiziario. La Procura meneghina ha scoperto un presunto sistema corruttivo profondamente radicato nella gestione urbanistica cittadina. Al centro della bufera, ben 74 indagati, tra cui il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, insieme a professionisti, immobiliaristi e tecnici comunali .
Un sistema corruttivo ben orchestrato
Secondo gli inquirenti, la Commissione per il Paesaggio, organismo tecnico non vincolante ma fortemente influente, sarebbe stata utilizzata come strumento di un “mercimonio della funzione pubblica”. In più casi, i membri della Commissione avrebbero reso pareri su progetti immobiliari per cui ricevevano consulenze dagli stessi costruttori, creando un evidente conflitto d’interessi .
La Procura contesta reati che vanno dalla corruzione, al falso, fino alla lottizzazione abusiva e all’abuso edilizio. Per sei figure chiave, tra cui Tancredi e l’imprenditore Coima Manfredi Catella, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari. Solo per il costruttore Andrea Bezziccheri è stato disposto il carcere .
Il ruolo di Giuseppe Sala
Il sindaco compare nel registro degli indagati per due capi d’accusa: false dichiarazioni sulla nomina del presidente della Commissione e concorso in induzione indebita, in relazione al progetto del “Pirellino” di Stefano Boeri e Coima . Tuttavia, nel provvedimento del Gip, viene esclusa la seconda ipotesi, giudicata insussistente: dunque l’accusa di induzione indebita nei confronti di Sala è caduta .
Sala ha risposto pubblicamente: «Ho le mani pulite», e ha annunciato che continuerà a governare con dedizione, affermando di non aver mai agito per finalità personali . Politicamente, premier Meloni ha escluso un automatismo tra avviso di garanzia e dimissioni, lasciando la decisione al sindaco stesso .
Conseguenze politiche e amministrative
Dopo le dimissioni di Tancredi il 21 luglio, Sala ha delegato temporaneamente l’Urbanistica alla vicesindaca Anna Scavuzzo, precisando che si tratta di una misura provvisoria in attesa di una scelta ponderata del nuovo assessore . Nel frattempo, il centrosinistra sostiene Sala, puntando a rinnovare l’azione amministrativa, mentre il centro-destra chiede chiarezza e responsabilità politica .
Milano resta ferma: circa 150 cantieri bloccati, che coinvolgono 1.600 appartamenti e 4.500 famiglie, illustrate da Salute d’Uso come le conseguenze materiali dello scandalo .
Opinione: tra riscatto e necessità di riforma
Questa vicenda rappresenta il punto di svolta cruciale per Milano, storica piazza finanziaria e culturale che rischia di scivolare in un clima di sfiducia e paralisi.
- Responsabilità personale e politica
Il sindaco ha dichiarato di rimanere al suo posto, invitando a distinguere tra ipotesi giudiziarie e valutazioni sul suo operato. Tuttavia, il coinvolgimento di figure chiave come Tancredi impone una riflessione sul concetto di responsabilità politica, specie quando l’amministrazione ha affidato a soggetti le chiavi decisive della rigenerazione urbana. - Rottura dei conflitti d’interesse
È urgente cancellare ogni possibilità che i tecnici comunali e gli organismi permanenti svolgano consulenze private parallele. Serve una legge nazionale chiara che attesti incompatibilità e trasparenza effettiva. - Ripartire con il progetto città
La Milano del futuro non può essere fermata dal sospetto. Ma il rilancio non può prescindere da una nuova visione urbanistica: decisioni partecipate, rispetto dei vincoli paesaggistici, trasparenza nell’uso del territorio e nella trasformazione edilizia. - Passaggio generazionale nel PD e nella sinistra milanese
Questo scandalo potrebbe accelerare il bisogno di un nuovo profilo politico, capace di coniugare rigore etico con visione pubblica, oltre la difesa del passato.
La Milano del 2025 è ferita. Ma non condannata. La magistratura svolge il suo compito, e Sala afferma di voler restare. La politica ha l’opportunità di mostrare maturità: riaprire una fase nuova, finalmente libera da ombre, fondata su legalità, partecipazione e visione collettiva. Il testimone tocca a tutta la città.