Nella splendida cornice di Piazza San Pietro, gremita da oltre 70.000 fedeli provenienti da 131 Paesi, Papa Leone XIV ha presieduto la Santa Messa per il Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, celebrata nella VII Domenica di Pasqua. Un evento che ha visto la partecipazione festosa di generazioni diverse, unite dalla fede e dall’amore familiare. 

Nell’omelia, il Pontefice ha meditato sul Vangelo di Giovanni, in cui Gesù prega affinché tutti siano “una cosa sola” (Gv 17,21). Ha sottolineato che l’unità desiderata da Cristo non è uniformità, ma comunione fondata sull’amore divino, che genera vita e salvezza. “Dio ci ama come ama sé stesso”, ha affermato, evidenziando che ogni persona vive grazie a relazioni di cura e amore reciproco.

Il Papa ha poi rivolto parole di incoraggiamento alle famiglie, definendole “piccole chiese domestiche” e “culla del futuro dei popoli”. Ha esortato i genitori a essere esempi di coerenza per i figli, educandoli alla libertà mediante l’obbedienza e cercando sempre il loro bene. Ai figli ha ricordato l’importanza della gratitudine verso i genitori, mentre ai nonni e agli anziani ha affidato il compito di vegliare con saggezza e compassione su coloro che amano. 

Al termine della celebrazione, durante la preghiera del Regina Caeli, Papa Leone XIV ha salutato con affetto tutti i presenti, esprimendo particolare gioia per la presenza dei bambini, che “ravvivano la nostra speranza”. Ha ribadito che la famiglia, fondata sull’amore fedele e fecondo tra uomo e donna, è il canone del vero amore e un segno di pace per la società e il mondo intero. 

Concludendo, il Santo Padre ha invitato tutti a vivere l’unità e l’amore nelle proprie famiglie e comunità, diventando testimoni credibili del Vangelo e costruttori di un mondo riconciliato.