“Good afternoon! Buon pomeriggio a tutti!”. Nel volo da Istanbul a Beirut, seconda tappa del suo primo viaggio apostolico internazionale, Papa Leone XIV ha salutato a sorpresa gli 81 giornalisti presenti sul volo papale: “Sono felice di salutarvi, spero che abbiate avuto delle belle giornate in Türkiye come me. Penso che sia stata una esperienza meravigliosa”. Ringrazia poi il Paese che lo ha accolto e tutti coloro che hanno reso possibile i tre giorni della visita e risponde alle domande di due giornalisti turchi. Una in particolare sulle prospettive di pace a Gaza, per la quale ribadisce la soluzione dei due Stati. Mentre per l’Ucraina, invoca il dialogo e il cessate il fuoco e sottolinea il possibile ruolo di mediazione della Turchia. 

“Come sapete – ha spiegato Papa Leone – la prima ragione per andare in Turchia era il 1700.mo anniversario del Concilio di Nicea. Abbiamo avuto una celebrazione magnifica, molto semplice, ma anche profonda, nel sito di una delle antiche basiliche di Nicea per commemorare il grande evento dell’accordo di tutta la comunità cristiana e la professione di fede, il Credo niceno-costantinopolitano. Oltre a questo, ci sono stati diversi eventi che abbiamo celebrato. Personalmente voglio esprimere a tutti la gratitudine per il lavoro fatto per preparare la visita, a cominciare dal nunzio, dallo staff, da tutto il team di Roma che si è occupato della organizzazione, ma in modo particolare ringrazio il governo della Türkiye, il president Erdogan e le tante persone che lui ha messo a disposizione in modo da assicurare che il viaggio potesse avere una totale buona riuscita, il suo elicottero personale, tutti i mezzi di trasporto, l’organizzazione, la presenza dei ministri nei diversi momenti della vita. Penso che sia stato un grande successo.

Sono stato molto felice di vivere i differenti momenti con le diverse Chiese, con le diverse comunità cristiane, con le chiese ortodosse, culminate questa mattina con la Divina liturgia con il patriarca Bartolomeo che è stata una celebrazione meravigliosa. Spero che tutti voi abbiate vissuto la stessa esperienza”.

Ringraziando la Türkiye per l’accoglienza ricevuta, in particolare il governo per aver fatto in modo che la visita avesse una buona riuscita, Leone XIV ha risposto alle domande di due giornalisti turchi sul dialogo con Erdogan e le guerre a Gaza e in Ucraina e confermato l’idea di un viaggio delle comunità cristiane a Gerusalemme per i duemila anni della Redenzione nel 2033. 

Baris Seçkin (Anadolu Ajansi): All’inizio del suo viaggio papale lei ha fatto riferimento alla pace mondiale e regionale. In questo senso, qual è il suo commento sul ruolo della Türkiye per ottenere e mantenere la pace regionale e mondiale e quali sono state le sue discussioni con il presidente Erdogan su questo argomento?

Nel venire in Türkiye, e adesso in Libano, c’era naturalmente un tema speciale e cioè di essere un messaggero di pace, di voler promuovere la pace in tutta la regione. La Türkiye ha molte qualità da questo punto di vista, è un Paese che è a maggioranza musulmana e ha anche la presenza di numerose comunità cristiane, una piccola minoranza, e anche persone di altre religioni sono in grado di vivere in pace. È un esempio, direi, di ciò che tutti noi stiamo cercando in tutto il mondo. Al di là delle differenze religiose, al di là delle differenze etniche, al di là di molte altre differenze, le persone possono vivere in pace. La Türkiye stessa ha avuto nella sua storia vari momenti in cui non è sempre stata in grado di farlo e già l’aver vissuto quest’esperienza e aver potuto parlare anche con il presidente Erdogan sulla pace penso sia un elemento importante, un elemento degno di nota della mia visita.

Seyda Canepa (NTV): Santità, con il presidente Erdogan, al di là delle dichiarazioni ufficiali, avete parlato della situazione a Gaza visto che il Vaticano e la Turchia ha la stessa veduta sulla soluzione dei due popoli, due Stati? Sull’Ucraina, il Vaticano più di una volta ha sottolineato il ruolo della Turchia a cominciare dall’apertura del corridoio del grano all’inizio del conflitto. Quindi, vede le speranze per una tregua in Ucraina e per un processo di pace più veloce a Gaza in questo momento?

Certamente abbiamo parlato di tutte e due le situazioni. La Santa Sede già da diversi anni pubblicamente appoggia la proposta della soluzione dei due Stati. Sappiamo tutti che in questo momento Israele ancora non accetta questa soluzione, ma la vediamo come unica soluzione che potrebbe offrire una soluzione al conflitto che continuamente vivono. Noi siamo anche amici di Israele e cerchiamo con le due parti di essere una voce mediatrice che possa aiutare ad avvicinarci a una soluzione con giustizia per tutti. Ho parlato di questo con il presidente Erdogan, lui certamente è d’accordo con questa proposta. La Türkiye ha un ruolo importante che potrebbe giocare in questo.

Lo stesso con l’Ucraina. Già qualche mese fa con la possibilità di dialogo tra le parti Ucraina e Russia, il presidente ha aiutato molto a convocare le due parti. Ancora non abbiamo visto purtroppo una soluzione, ma oggi di nuovo ci sono proposte concrete per la pace. E speriamo che il presidente Erdogan con il suo rapporto con il presidente di Ucraina, della Russia e degli Stati Uniti, possa aiutare in questo senso a promuovere il dialogo, il cessate il fuoco e vedere come risolvere questo conflitto, questa guerra in Ucraina.

Mi suggerisce (Matteo Bruni, ndr) che dica una parola dopo la riunione importante ecumenica a Nicea e poi, ieri mattina, abbiamo parlato di futuri incontri possibili. Uno sarebbe nell’anno 2033, duemila anni della Redenzione, della Resurrezione di Gesù Cristo, che evidentemente è un evento che tutti i cristiani vogliamo celebrare. È stata accolta l’idea, l’invito ancora non lo abbiamo fatto ma la possibilità è di celebrare per esempio a Gerusalemme nel 2033 questo grande evento della Resurrezione. Ci sono anni per prepararlo ancora. Però è stato un incontro molto bello, perché cristiani di diverse tradizioni sono state presenti e hanno potuto anche partecipare in questo tempo. Grazie. Saluto tutti, buon viaggio!

Fonte: Vatican News