Nel Concistoro pubblico indetto oggi, Papa Leone XIV ha fissato la canonizzazione di due giovani laici, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, per domenica 7 settembre 2025, decisione che unisce idealmente figure simbolo dell’impegno cristiano giovanile d’oggi e di ieri .
Carlo Acutis, milanese nato nel 1991 e scomparso a soli quindici anni nel 2006 per leucemia, è stato riconosciuto come primo santo “millennial”: con la sua passione per l’informatica ha creato un sito sui miracoli eucaristici, donando il suo tempo ai poveri e diventando un esempio di fede digitale. Due i miracoli accertati: la guarigione di un bambino brasiliano e di una giovane costaricana . Pier Giorgio Frassati, torinese del Novecento, manifestò quella fede viva che si traduceva in carità concreta tra i più poveri, nelle giornate in montagna, nello sport e nell’azione civile. Fu beatificato nel 1990 per un miracolo ricevuto da un seminarista californiano .
Il percorso verso la canonizzazione non è stato lineare. Papa Francesco li aveva già annunciati durante il Giubileo del 2025: Carlo l’aveva destinato alla Domenica della Divina Misericordia del 27 aprile, Frassati invece a fine luglio, tra i giovani . Ma la morte del Pontefice lo scorso aprile ha interrotto la celebrazione prevista, lasciando metaforicamente sospeso questo appuntamento di comunione tra generazioni. Leone XIV ha oggi colmato quel vuoto, scegliendo di consacrare insieme, nella stessa cerimonia, due percorsi di santità apparentemente distanti ma legati dal coraggio di testimoniare la fede concretamente .
Quella del 7 settembre non sarà solo una canonizzazione, ma un messaggio chiaro: la santità laica è un orizzonte accessibile e attuale. Carlo Acutis, con le sue sneaker e la sua passione per il web, parla ai giovani immersi nella cultura digitale. Pier Giorgio Frassati, con il suo anelito alla solidarietà, all’avventura e alla giustizia, parla ai credenti e ai non credenti che cercano un modello di impegno autentico.
Il gesto di Leone giovane pontefice — il primo statunitense di sempre e membro dell’Ordine degli Agostiniani — diventa così un’operazione di sensibilità pastorale nel segno della continuità e dell’avanguardia allo stesso tempo . Sullo sfondo, la canonizzazione del 19 ottobre di Bartolo Longo, José Gregorio Hernández e altri sette beati arricchisce ulteriormente il calendario con figure che incarnano la misericordia, il sacrificio e la testimonianza in contesti difficili .
Il Giubileo del 2025, il “Pellegrinaggio di Speranza”, trova in questi santi nuovi interpreti. La loro scelta non è spettacolo, ma overlap tra attualità e Tradizione: il digitale incontra la pietà popolare, la solidarietà concreta incontra l’altezza spirituale. E mentre il mondo intero guarda al Vaticano, attende un’immagine di santità che sappia parlare a chi non ha smesso di sperare.